Cinquantacinquemila maestre della Scuola materna ed elementare non potranno più aspirare all'assunzione a tempo indeterminato nella scuola dopo la sentenza del Consiglio di Stato di fine 2017. E' questo il numero dei docenti per il quale il diploma della scuola magistrale, secondo il Consiglio di Stato, non è sufficiente per poter insegnare. E per l'entrata nelle graduatorie ad esaurimento (GaE) dalle quali si attinge la metà dei maestri da inserire nelle cattedre vacanti e disponibili per l'assunzione dei docenti di ruolo, assieme alle graduatorie da concorso che contribuiscono per l'altro 50 per cento delle immissioni in ruolo.

La sentenza della Plenaria ha stabilito che il diploma delle scuole magistrali, seppure sia stato conseguito non oltre l'anno di scuola 2001/2002, non costituisca un titolo sufficiente per l'immissione nelle graduatorie a esaurimento del personale docente.

Scuole infanzia e elementari: maestre estromesse da GaE, ultime novità oggi

Il risultato è evidente: 55 mila docenti, per lo più donne, delle scuole dell'infanzia e delle scuole elementari, già inseriti nelle gradatorie a esaurimento per mezzo d ricorsi, secondo quanto riporta oggi Il Messaggero, verranno inseriti (o rispediti) nelle graduatorie di istituto dove, però, non potranno sperare nell'assunzione a tempo indeterminato. Potranno, pertanto, prestare solo supplenza, ma non concorrere per il ruolo.

Ma si tratta di maestre che hanno anni di esperienza nell'insegnamento a scuola, alcune delle quali anche di decenni di servizio da precarie con contratti della durata di un anno, poi sempre rinnovati. Precari storici della scuola che, in base alla sentenza del Consiglio di Stato, adesso dovranno partecipare ai concorsi dei docenti per poter entrare di ruolo.

Ulteriore problema è rappresentato dalle maestre che sono già state assunte dal dicastero dell'Istruzione proprio procedendo allo scorrimento delle graduatorie a esaurimento (GaE).

Riapertura graduatorie istituto, ricorsi scuola e concorsi 2017/2018: come si procederà?

In tutto, secondo i calcoli del quotidiano romano, si tratta di 5.300 maestre già di ruolo, con l'anno di prova già superato e, per molte, con anni di lavoro lontano dalla provincia di residenza.

Secondo Michele Bonetti, avvocato che ha seguito i precedenti ricorsi, si tratterebbe di un licenziamento di massa che non ha precedenti. Più di 55 mila maestre perderanno il lavoro e si ritroveranno nelle graduatorie di istituto, nelle terze fasce, pur avendo già superato anni di servizio nella scuola. Senza speranza di poter essere assunte a tempo indeterminato. Il prossimo passo dei ricorrenti sarà la Corte di Giustizia europea. A meno che il ministero dell'Istruzione non faccia un passo indietro. Dato che le maestre serviranno comunque a portare a termine l'anno scolastico 2017/2018, le operazioni di riapertura delle graduatorie di istituto e l'inserimento delle maestre estromesse dalle GaE si svolgerebbero ad anno terminato.

Le maestre, intanto, hanno annunciato lo sciopero nel primo giorno di servizio dopo le vacanze di Natale, con paralisi delle scuole dell'infanzia ed elementari. Il 4 gennaio 2018 al ministero di Viale Trastevere è previsto un incontro tra i rappresentanti del Miur e i sindacati.