Mentre si fa sempre più intensa la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche previste per il 4 marzo, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha pubblicato la circolare n. 28/2018 che illustra le prime istruzioni su come anticipare l'uscita attraverso il nuovo strumento contenuto nella Legge di Stabilità 2017, ovvero il cosiddetto Ape volontario.

Pubblicata la circolare che spiega l'Ape volontario

Una misura attesa da circa un anno sulla quale si attendevano i decreti attuativi volti a dare efficacia alla norma e a rilasciare le prime delucidazioni su come utilizzare il famigerato anticipo pensionistico.

Come già tanti sanno, l'Ape volontario è una misura riservata ai lavoratori che hanno maturato di almeno 63 anni di età anagrafica accompagnati dal versamento di 20 anni di contributi, ovvero tutti i lavoratori nati entro il mese di luglio del 1956 a condizione di non trovarsi a più di tre anni e sette mesi dal raggiungimento dei requisiti per il conseguimento della pensione di vecchiaia.

Potranno accedere alla misura tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all'assicurazione generale obbligatoria (AGO) e alla gestione separata i quali dopo aver provveduto a dimostrare di essere in regola con i requisiti dovranno produrre apposita domanda e, quindi, accettare una sorta di mutuo ventennale da restituire attraverso dei micro-prelievi dopo il conseguimento della pensione di vecchiaia.

Entreranno in scena anche le banche e gli istituti di assicurazione che si occuperanno dell'erogazione del prestito e della copertura assicurativa in caso di decesso del beneficiario.

Da considerare anche il fatto che a partire dal primo gennaio 2019 i requisiti pensionistici si adegueranno alla speranza di vita determinando un ulteriore aumento dell'età pensionabile che passerà dagli attuali 66 anni e 7 mesi ai 67 anni.

La circolare Inps, inoltre, stabilisce che il lavoratore potrà scegliere l'adesione ad un finanziamento supplementare, ovvero, prolungare ulteriormente la durata del prestito anche se in questo caso per i mesi slittati si troverà privo di copertura assicurativa.

Per l'Ape non vale la contribuzione estera

Quanto al perfezionamento dei 20 anni di contributi, invece, non potrà valere la contribuzione estera né potranno essere considerati i versamenti contributivi versati in diverse aree previdenziali. Di fondamentale importanza, anche il fatto che l'importo maturato alla data in cui il lavoratore produca domanda per accedere all'Ape non sia inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo Inps.