Una nuova iscritta al partito contro l’abolizione della riforma Pensioni firmata Fornero. Si tratta del ministro della Salute Beatrice Lorenzin secondo la quale, però, bisogna introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro verso l’accesso a nuove forme di pensione anticipata. Ma niente rottamazione della legge Fornero, una garanzia per i conti pubblici, il centrosinistra di abolire la riforma previdenziale varata nel 2011 dal Governo Monti non ne vuole proprio sapere. Lo hanno detto in mille modi anche il premier Paolo Gentiloni e il candidato premier e leader del Pd Matteo Renzi, così come Emma Bonino di +Europa.
Pensioni, l’intervento del ministro Lorenzi sulla legge Fornero
Mentre il candidato premier del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, indica l’abolizione della legge Fornero, l’introduzione della Quota 100 per tutti i lavoratori, la Quota 41 per i precoci e la proroga di Opzione donna, tra le priorità del programma elettorale. Così come la coalizione di centrodestra e in particolar modo la Lega di Matteo Salvini, ad accezione di Opzione donna che non compare nel programma leghista. "E' impossibile – ha detto Beatrice Lorenzin - abolire la Fornero. Ma è una legge – ha aggiunto ai microfoni di Radio R101 - che non prevede la flessibilità in uscita e noi – ha sottolineato - dobbiamo lavorare in questa ottica".
Nell’ottica quindi di modifiche al sistema pensionistico per l’introduzione di nuove formule per l’accesso al trattamento previdenziale in anticipo rispetto ai tempi attualmente previsti, ma non di abrogazione della legge Fornero, ancora oggi una garanzia per l’equilibrio dei conti pubblici. Tra le proposte di Beatrice Lorenzin "l'allargamento della platea dei lavori usuranti”.
Ma non solo.
Per il leader di Civica popolare serve più flessibilità in uscita
“Servono poi – ha aggiunto la leader della lista Civica popolare - modelli contrattuali diversi, come ad esempio - ha specificato la Lorenzin l’accompagnamento di uscita dal mondo del lavoro". Una sorta di ponte verso il prepensionamento. Proposte però ancora non illustrate nel dettaglio.
Una cosa è certa tra i leader del centrosinistra: la legge Fornero non si tocca. Una proposta in controtendenza rispetto alle esigenze elettorali, visto che la riforma pensioni del 2011 è la più contestata di sempre e le cui ricadute negative si continuano a subire ancora oggi sul piano sociale, non solo ultrasessantenni costretti a rimanere al lavoro a prescindere dalle mansioni svolte ma anche i giovani lasciati senza occupazione stabile e nella migliore delle ipotesi precaria.