Via la legge Fornero senza se e senza ma e subito l’introduzione della quota 100 per tutti i lavoratori, ecco il piano di riforma Pensioni 2018 del candidato premier della Lega Matteo Salvini. Un piano che prevede l’accesso al trattamento previdenziale con 100 anni tra età anagrafica e anzianità contributiva, ovvero si potrà andare in pensione a 60 anni con 40 anni di contributi previdenziali. Proposte che di fatto il leader del Carroccio deve ancora far passare del tutto tra gli alleati della coalizione di centrodestra, cioè Silvio Berlusconi (Forza Italia), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Raffaele Fitto (Udc-Noi per l’Italia) i quali in questi giorni sulla riforma pensioni e non solo hanno espresso posizioni diverse rispetto a quelle di Salvini.

Pensioni, la Lega promette la Quota 100 per tutti

Ma su questo appare ottimista e va avanti con determinazione per la sua campagna elettorale, in una competizione in cui il tema della riforma pensioni è diventato centrale, nei programmi di tutti i partiti seppur con ipotesi e soluzioni diverse. Anche su questo punto del programma elettorale le forze politiche chiedono il sostegno alle elezioni del 4 marzo prossimo, quando gli italiani saranno chiamati a decidere sul nuovo Parlamento che dovrà poi accordare la fiducia al nuovo Governo. Tante le ipotesi e le indiscrezioni in ballo, a partire da un possibile governo di larghe intese tra Partito democratico e Forza Italia, dunque tra centrodestra e centrosinistra.

Matteo Salvini: ‘Non si supera la quota 41 anni’

Il candidato premier del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio si dice certo di poter formare comunque un governo pentastellato chiedendo il sostegno in Parlamento su alcuni specifici punti di un programma da condividere, ma niente inciuci, niente ministri, sottosegretari posti di sottogoverno da spartire, avverte.

E tra tanti dubbi le certezze del candidato premier della Lega Matteo Salvini sulla questione previdenziale su cui insiste ormai da tempo senza ottenere, finora, i successi sperati. Per questo punta a un consenso ampio per avere più agibilità di manovra in caso di vittoria elettorale del centrodestra alle politiche del 4 marzo 2018.

"Si torna a quota cento – ha spiegato il leader del Carroccio - tra contributi versati e età anagrafica”. Oltre alla Quota 100 anche la Quota 41 per i lavoratori precoci. “Non si supera – ha detto Salvini oggi a Omnibus su La7 - quota 41 anni".