Quale sarà l'aumento reale degli stipendi con il rinnovo dei contratti statali e, in particolare, con il nuovo contratto della Scuola? Il confronto tra le buste paga di prima del rinnovo del contratto e del dopo è stato fatto dal quotidiano Italia Oggi, con il calcolo delle tasse e dei contributi che andranno ad incidere sugli aumenti degli stipendi. Infatti, secondo il quotidiano economico, le tasse porteranno via circa la metà degli aumenti concordati, anche se saranno salvi gli scatti di anzianità dei docenti. Secondo l'ipotesi di rinnovo del contratto della scuola del 9 febbraio 2018, la differenza si calcola sulla busta paga che i docenti riceveranno ad aprile 2018, prima mensilità per la quale è previsto l'aumento degli stipendi, e quella di aprile 2010, mensilità tra le prime del precedente contratto scuola.

Ultime contratto scuola 2018 e statali: confronto aumenti stipendi 'buste paga'

L'importo mensile netto che si avrà con gli aumenti degli stipendi del nuovo contratto degli statali e della scuola 2018 si ottiene sottraendo dal lordo le trattenute previdenziali, che sono pari all'11 per cento, l'Irpef variabile dal 28 al 38 per cento e il 3 per cento delle imposte regionali e comunali. Infine, va applicata l'ulteriore decurtazione del 3,4 per cento dovuta sulle eventuali detrazioni (del lavoro dipendente, del coniuge e dei figli a carico). Pertanto, un insegnante delle scuole superiori, con un'anzianità di servizio dai 29 ai 36 anni, otterrà un aumento lordo con il rinnovo dei contratti statali e della scuola pari a 106,70 euro.

Togliendo l'11 per cento dei contributi previdenziali, l'imponibile scende a 95 euro. Applicando l'aliquota Irpef del 38 per cento, il netto arriva a 59 euro, sul quale dovranno applicarsi anche le tasse regionali e comunali (per dieci mesi all'anno) con sottrazione di un ulteriore 3 per cento. Ovvero, altri tre euro in meno.

In definitiva, il docente avrà di aumento netto circa 55 euro con il nuovo contratto scuola.

Novità oggi contratto scuola: quanto prenderanno docenti e Ata?

Conti alla mano, il quotidiano economico arriva alla conclusione che, con gli aumenti degli stipendi derivanti dal rinnovo del contratto degli statali e della scuola, il docente della scuola superiore avrà all'incirca la stessa cifra di un insegnante delle scuole primarie con anzianità di servizio dai dieci ai quindiici anni.

Infatti, l'aumento lordo dell'insegnante di scuola primaria si attesta sugli 86 euro. Sottraendo l'11 per cento dei contributi previdenziali, il netto scende a 77 euro. Applicando l'Irpef del 27 per cento (prevista su un reddito inferiore), l'aumento sarà di 56 euro, meno i 5 delle imposte regionali e comunali. Al netto, dunque, gli aumenti degli stipendi con il nuovo contratto scuola saranno di poco superiori ai 50 euro mensili, come quelli spettanti ai collaboratori scolastici che abbiano un'anzianità di servizio tra i 16 e i 21 anni e agli assistenti amministrativi in servizio dai 22 ai 28 anni.