I recenti dati sulla bassa mobilità lavorativa degli italiani si incrociano con le difficoltà sperimentate dal comparto universitario nel nostro Paese. Se è vero che la disponibilità a cogliere delle opportunità lavorative all'estero cresce con il livello di istruzione, si può ben comprendere l'impatto sulla carriera professionale di un percorso formativo limitato da parte di molti giovani. D'altra parte, la Commissione Europea ha espresso le proprie preoccupazioni al riguardo anche all'interno del recente rapporto paese del 2018.

L'Università italiana e l'elevato tasso di abbandoni

A far emergere le difficoltà degli studenti italiani nel proseguire il proprio percorso d'istruzione è l'elevato tasso di abbandoni, al quale si aggiunge una carriera di studi eccessivamente lunga. Assieme a questi due punti, deve però essere aggiunta anche la scarsità di risorse a cui deve fare fronte il sistema universitario. I finanziamenti complessivi non arrivano a superare la soglia dello 0,4% del Pil. Mentre per chi riesce a terminare gli studi, la prospettiva è quella di avere stipendi inferiori alla media europea. Un fattore che spesso concorre alla scelta di andare a spendere la propria professionalità all'estero per molti di coloro che possiedono un livello d'istruzione universitario.