L’argomento Pensioni anticipate 2018 continua ad essere al centro dei dibattiti politici e dei programmi elettorali, le prossime elezioni del 4 marzo potrebbero rappresentare la chiave di svolta per molte categorie di lavoratori.

Quelli in attesa che qualcosa finalmente possa mutare sono soprattutto i precoci, le donne e gli esodati. Tante le richieste non ancora soddisfatte nella recente legge di bilancio 2018. Vediamo le richieste dei singoli gruppi facebook.

Pensioni precoci, quali le proposte ad oggi

Moltissimi partiti hanno rilanciato la quota 41 senza ‘se e senza ma’ ossia indipendentemente dall’età anagrafica, questo in buona sostanza quello che richiedono da tempo i 'quarantunisti', che hanno anche rilanciato, attraverso Carmen Reitano, amministratrice del gruppo ‘lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti’ una petizione per la raccolta firme sul Ddl 857.

Ora sia il Movimento 5 Stelle, quanto Salvini, candidato premier Lega Nord, condividono l’idea che dopo 41 anni di lavoro sia un diritto più che acquisito quello di poter andare in pensione. Anche Damiano è sempre stato a favore della quota 41. Salvini è anche favorevole alla quota 100 ossia alla possibilità di raggiungere la quiescenza sommando gli anni contributivi e quelli anagrafici, molti confidano che l’accesso sia libero. Crediamo invece che se al più passasse, verranno messi dei limiti anagrafici e contributivi. In passato si era parlato di 60 anni d’età e 40 di contributi. In questo caso la soluzione potrebbe non essere più così calzante per i precoci in quanto molti hanno meno di 60 anni, avendo iniziato a lavorare in giovane età.

Per i precoci l’ultima novità dell’ape volontaria non risulta interessante in quanto sono ben lontani dai 63 anni richiesti per accedervi, inoltre i lavoratori non intendono accendere un prestito per andare in pensione.

Opzione donna, si sfida l’impossibile

Le donne iscritte al gruppo ‘opzione donna proroga al 2018’ stanno tentando di presentare le domande all’Inps sebbene non vi sia stata alcuna proroga, dunque moltissime signore si stanno vedendo rifiutare la richiesta per assenza di normativa vigente.

Molti sono coloro che hanno promesso un’eventuale proroga dell’opzione donna, lo stesso Cesare Damiano ha parlato della necessità di una proroga nel caso sussistano le risorse, non ha però fatto menzione del periodo dell’eventuale proroga. E' importante ricordare che molte delle risorse ancora presenti serviranno per le donne che hanno maturato il requisito in passato, grazie alla legge 243/2004 e che ancora non hanno fatto domanda, che nel caso potrebbero decidere di optare per opzione donna, esauste dal lavoro.

Il diritto in questione è quello della cristallizzazione. Si sono assicurate la possibilità di accedervi quando lo ritengono maggiormente opportuno. Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia si è molto 'speso' per la proroga dell’opzione donna al 2018, così come Simonetti, della Lega.

Esodati, arriverà la nona salvaguardia?

Gli esodati, per voce di Elide Alboni, amministratrice del comitato 'esodati licenziati e cessati', chiedono a gran voce che tutti gli esodati, circa 6.000, possano finalmente, attraverso una nona e definitiva salvaguardia, poter dire fine a questa storia di ingiustizie e drammi famigliari. Cesare Damiano è stato il promotore delle precedenti salvaguardie. Tutti i vari partiti concordano sul fatto che questa ingiustizia vada sanata.

Non resta che attendere il 4 marzo per comprendere se per precoci, esodati e donne, le cose andranno finalmente nella direzione sperata ossia: quota 41 per tutti, opzione donna al 2018 e nona salvaguardia.