Sulla carta rimangono i programmi uguali sulla riforma Pensioni, uno dei tempi più caldi della campagna elettorale in cui Lega e Movimento 5 stelle, promettendo con insistenza l’abolizione della legge Fornero, hanno fatto la “parte del leone”. Non solo nei comizi, nei video su Facebook e nelle dichiarazioni alla stampa e in tv ma anche nei programmi il movimento pentastellato e il Carroccio hanno messo nero su bianco il superamento dell’attuale sistema previdenziale, l’introduzione della Quota 100 per tutti, la soluzione della Quota 41 a tutti i precoci e non solo a particolari categorie, la proroga del regime di Opzione donna per la pensione anticipata rosa, nuove misure per favorire la staffetta generazionale, in modo da consentire agli ultrasessantenni di andare in pensione e fare nello stesso tempo spazio ai giovani nel mondo del lavoro.

Pensioni, convergenze programmatiche tra Lega e Movimento 5 stelle

Ma al di là della convergenza programmatica sulla riforma pensioni, ma anche, in linea generale e stando alle dichiarazioni dei giorni scorsi, sulla riduzione della pressione fiscale, sulle modifiche alla Buona scuola e al Jobs act, sembrano allontanarsi di ora in ora le posizioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini verso la formazione del nuovo governo. Certo ancora non è entrata nel vivo la partita, prima si dovranno svolgere le consultazioni (dopo Pasqua), poi attendere le decisioni del Quirinale e capire se chi avrà ricevuto l’incarico (pieno o esplorativo) sarà in grado di trovare la maggioranza parlamentare per sostenere un nuovo governo.

Sul punto, oggi, botta e risposta tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. "Io – ha detto il leader della Lega - al Colle vado da solo”. Già da giorni è noto che Forza Italia, Fratelli d’Italia e il Carroccio andranno da soli alle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, agendo sì in coalizione ma tenendo comunque aperti nell’azione politica margini di manovra autonoma.

Questa la decisione dei leader di centrodestra sulle consultazioni per il nuovo governo. Poi una frecciata al leader del Movimento 5 stelle, che punta a conquistare in prima persona la poltrona di Palazzo Chigi promettendo il “reddito di cittadinanza senza se e senza”.

Ma ci sono difficoltà a trovare un accordo per la formazione del governo

"Ma da solo Di Maio dove va”, ha detto il leader del Carroccio, che anche lui punta alla presidenza del Consiglio ma si è detto disponibile a fare un passo indietro. “Voglio vederlo – ha aggiunto il leader del Carroccio - trovare novanta voti in giro, che dalla sera alla mattina si convincono”. Alla coalizione di centrodestra per costituire un nuovo governo di voti ne servirebbero di meno. “E poi 50 voti – ha infatti sottolineato Salvini - sono molti meno di 90". Anche il segretario della Lega, dunque, ha convincenti carte da giocare nelle consultazioni al Quirinale. Non si è fatta attendere la replica dell’aspirante premier del Movimento 5 stelle.

"Salvini – ha scritto su Twitter - dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo – ha aggiunto - con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi?". Un'ipotesi che esclude il Movimento 5 stelle. "Auguri!", tweetta Di Maio. Il capo politico del M5s sembra continuare a respingere l’ipotesi di un Nazareno bis e sembra non volere più al tavolo dei confronti Forza Italia di Silvio Berlusconi che, intanto, in cambio dell’elezione di Roberto Fico alla presidenza della Camera, ha già incassato l’elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati a presidente del Senato.