Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 31 marzo 2018 vedono proseguire lo scontro ideologico sulle proposte di abolizione e modifica della legge Fornero. Nel frattempo prosegue anche la discussione sul prossimo DEF e sulla cancellazione dei vitalizi. Mentre la CGIL punta il dito contro la spesa sostenuta per i derivati, costati più della riforma previdenziale. Scopriamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Damiano (PD): abolire la legge Fornero è uno slogan

Secondo l'ex Ministro del lavoro Cesare Damiano, l'abolizione della legge Fornero risulta "uno slogan sicuramente efficace, che però andrebbe messo in pratica.

Noi lo abbiamo fatto nella passata legislatura, passo dopo passo, recuperando 20 miliardi di euro che sono stati restituiti ai pensionati" ricorda l'esponente democratico. Infatti, evidenzia che "10 miliardi sono stati destinati a 8 salvaguardie e altri 10 per il verbale di accordo stipulato dal Governo con Cgil, Cisl e Uil, che ha introdotto l'Ape, reso gratuito il cumulo dei contributi e migliorato la quattordicesima introdotta dal Governo Prodi". Perciò, adesso si attende "di vedere le proposte di Salvini per poter dare un giudizio di merito e per vedere se non si tratta soltanto di promesse".

Lega e M5S si preparano per il DEF, entrambi puntano a correggere la Manovra del 2011

A partire dal prossimo 4 aprile 2018 sarà operativa la Commissione speciale del Senato che si dovrà occupare delle questioni più urgenti, come ad esempio il passaggio sul DEF e sui possibili decreti che dovrebbero seguire.

La maggioranza dei parlamentari sarà composta da Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, nei cui programmi elettorali risultava prevista una correzione rispetto alla legge Fornero. Nonostante il nuovo Governo non risulti ancora formato, resta comunque necessario garantire la sostenibilità del sistema previdenziale nel lungo termine.

Per questo motivo, quanto accadrà nelle prime settimane di aprile appare tutt'altro che scontato ed allo stesso tempo di estrema importanza per capire come evolverà la situazione del comparto pensionistico.

Ecco cosa prevede il piano vitalizi del Movimento 5 Stelle

Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, il piano dei grillini riguardante i vitalizi prevede di agire principalmente su due punti.

Il primo riguarda la cancellazione del diritto al vitalizio a 65 anni di età dopo 5 anni di piena legislatura. I contributi versati faranno semplicemente cumulo con la storia contributiva pregressa e futura presso l'Inps oppure i istituti previdenziali sostitutivi dell'Ago. Per gli altri invece, resterà il diritto alla pensione, ma l'assegno sarà ricalcolato secondo il meccanismo del sistema contributivo. Se dovesse realizzarsi, ne conseguirà un forte taglio al ribasso dell'importo ed un probabile adeguamento anche presso il Senato.

La CGIL contro l'uso dei derivati, costato più della legge Fornero

La leader della CGIL Susanna Camusso ha puntato il dito contro il ricorso ai derivati nella gestione degli affari pubblici, evidenziando il costo sostenuto da parte degli italiani.

"La manovra del 2017 sulle pensioni è costata meno dell'estinzione dei derivati con Morgan Stanley fatta dal governo Monti. Quel governo ha pagato oltre 2 miliardi alla banca d'affari Usa. Penso che lavoratori e pensionati sarebbero stati più felici se tali risorse fossero state impiegate in modo diverso". Secondo la sindacalista "i soldi pagati alle banche d'affari si scaricano sui contribuenti attraverso l'aumento del debito pubblico", pertanto bisognerebbe domandarsi "come mai degli ex ministri divengono poi consulenti delle banche d'affari... ma ovviamente queste è una malignità".

D'Achille (Lavoro e Pensioni: problemi e soluzioni) auspico apertura di un nuovo capitolo

L'amministratore del gruppo facebook "Lavoro e pensioni: problemi e soluzioni" è intervenuto in merito al probabile arrivo dei decreti riguardanti le commissioni decise tra Governo e sindacati.

"Con la costituzione di queste due commissioni si avvieranno i lavori per due significative azioni, ovvero la separazione del bilancio relativo alla previdenza da quello della assistenza, grazie al quale si potranno zittire i vari organismi sovranazionali che intervengono spesso e volentieri per bacchettare i conti pubblici e chiedere (ordinare?) ulteriori interventi peggiorativi sulle pensioni". Mauro D'Achille ricorda anche che "con l'altra commissione si partirà dal principio che, siccome non tutti i lavori sono uguali, nemmeno le relative aspettative di vita di chi li svolge lo siano. Pertanto potremmo avere come risultato che l'operaio subirà aumento della AdV minori di quanti ne subirà un impiegato.

Questo lavoro auspico che possa aprire un nuovo capitolo anche per quanto concerne le malattie professionali, il cui elenco è costantemente sottodimensionato".

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "riforma pensioni e lavoro" in merito alle ultime novità sul comparto previdenziale riportate nell'articolo.