Il tema delle Pensioni anticipate, con il ritorno al sistema delle quote (nello specifico della quota 100 e della quota 41 prevista per i precoci come proposto dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle) per superare la riforma delle pensioni Fornero, è al centro dei discorsi politici in vista del prossimo Governo. La misura di pensione anticipata con Ape, social e volontario, adottata dallo scorso Governo, non sempre rappresenta la risposta sempre praticabile, a costo zero, per l'uscita anticipata. Il programma televisivo "DiMartedì" ha mostrato come i contribuenti che hanno visto bocciare la propria domanda di uscita anticipata con Ape social, abbiano rimediato chiedendo la pensione anticipata con Ape volontario, ma con costi da sostenere in termini di taglio all'assegno di pensione anticipata.
Ultime pensione anticipata e pensioni vecchiaia 2018: contributi, uscita e quota
Nella stessa trasmissione, si è calcolato che l'uscita per la pensione è sostenibile se gli anni nei quali si sono versati i contributi siano sufficienti a coprire gli anni della pensione. E' il meccanismo della speranza di vita della riforma delle pensioni Fornero che ha ridotto gli anni di godimento sia delle pensioni anticipate che delle pensioni di vecchiaia: più si vive, più tardi si smette di lavorare. Mediamente, si sta in pensione per un periodo di 17 anni, con una carriera lavorativa di 39 anni. Dunque, il totale delle pensioni che si riscuotono in 17 anni non dovranno superare il monte dei contributi versati negli anni lavorativi.
E' indispensabile lavorare con continuità e arrivare a percepire buoni stipendi. A fronte di una retribuzione lorda mensile di 1.950 euro, la pensione di vecchiaia sarà di 1.250 euro lordi (pari al 65% dell'ultima retribuzione). Ma se si va in pensione anticipata a quota 64 anni, anziché a quota 66 anni e 7 mesi previsti per la pensione di vecchiaia, l'assegno mensile scende ancora a 1.030 euro lordi, pari al 53 per cento dell'ultima retribuzione.
Uscita quota 100, quota 41 precoci e pensioni anticipate: le novità
Sulla pensione anticipata e sulle proposte di riforma delle pensioni con uscita a quota 100 e a quota 41 applicata ai precoci è intervenuta Elsa Fornero. "In passato abbiamo fatto l'errore di mandare in pensione anticipata i contribuenti in età giovane - ha osservato l'ex ministro del Lavoro - Senza considerare che queste pensioni si sarebbero rivelate, dopo qualche anno, nettamente insufficienti a mantenere un tenore di vita adeguato.
Nel caso sopra descritto, infatti, l'unica soluzione è abbassare l'assegno delle pensioni. Se si tornasse di nuovo alle pensioni di anzianità (o pensioni anticipate) con la quota 100 o alla quota 41 senza guardare l'età, faremmo lo stesso errore". Per Carlo Cottarelli, intervenuto sul tema delle pensioni, è necessario vedere quanto inciderà la spesa delle pensioni sul Prodotto interno lordo nei prossimi anni. "Con la riforma Fornero - analizza l'ex Commissario della spending review - il rapporto pensioni/Pil è stabile per i prossimi decenni, senza danneggiare i conti pubblici. E' questo il criterio di sostenibilità. Abolire la riforma Fornero significherebbe trovare almeno altri cinque miliardi di euro all'anno da altri finanziamenti".