10 aprile 2018 - l’Inps, con una circolare, indica che dal 2019 si potrà andare in pensione anticipata solo se si raggiungono i 43 anni e tre mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e tre mesi per le donne. Questo perchè dal 1° gennaio 2019 si attiveranno le novità comunicate dall’INPS. Queste novità sono legate all'adeguamento dell’età pensionabile per l'aggiornamento ISTAT sulle speranze di vita.

Ovviamente brutte notizie: si dovrà rimanere nel mondo del lavoro per 5 mesi in più prima per poter avere diritto alla pensione.

Pensione: i nuovi requisiti

Si tratta del terzo adeguamento alle speranze di vita dall’entrata in vigore della Legge fornero, e modificherà tutti i requisiti per il conseguimento della pensione sia anticipata che di vecchiaia. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.

Dal 1° gennaio 2019, i requisiti per l’accesso alla pensione cambieranno in tal modo:

  • pensione anticipata: 43 anni e 3 mesi contributivi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Un bel po' di mesi in più rispetto agli attuali 42 anni e 10 mesi (uomini) e 41 anni e 10 mesi (donne);
  • lavoratori precoci: 41 anni e 5 mesi di contributi (ad oggi 41 anni);
  • pensione di vecchiaia: necessari 20 anni di contributi e 67 anni di età sia per gli uomini che per le donne, ad oggi invece ne bastano 66 anni e 7 mesi;
  • totalizzazione di anzianità: ci vorranno 41 anni di contributi indipendentemente dalla propria età anagrafica;
  • per il conseguimento dell’assegno sociale: si dovranno raggiungere i 67 anni di età, invece dei 66 anni e 7 mesi che ne bastavano finora.

Esentati da questo aumento quei lavoratori occupati in lavori usuranti inseriti nelle 15 categorie definite dal governo.

L’Istituto nazionale di previdenza sociale ci fa sapere che nel biennio 2019/20 per ottenere la pensione di vecchiaia bisognerà avere almeno 67 anni di età e in altri casi, addirittura, l'età anagrafica pensionabile arriverà a 71 anni!

Esisterà un limite a tale progressivo aumento imposto? Ci si dovrebbe rattristare alla notizia che vivremo più a lungo?

Sembrerebbe quasi che si venga "puniti" per quel che invece la vita ci regala, per quel che la nostra civiltà e civilizzazione si è conquistata, con passi in avanti nella medicina, nel livello d'igiene generale, nelle consapevolezze alimentari e scientifiche; passi avanti e anni in più della nostra esistenza conquistati col sangue e sofferenza, e che avremmo tutto il diritto di goderci in una serena e agiata vecchiaia.