E' finalmente entrato in azione l'assegno di ricollocazione, la misura che consentirà a determinati disoccupati di ottenere l’assegno di importo massimo fino a 5.000 euro. Si tratta di una nuova misura di incentivo ai disoccupati nata dal Jobs Act di Renzi e che dopo un lungo e farraginoso iter, costellato da diversi rinvii, finalmente è a regime. L’ufficialità della notizia è data dall'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive in materia Lavoro, l'Anpal. Sul portale ufficiale dell'Agenzia, oltre alla comunicazione di avvenuta partenza dell'operazione assegno di ricollocazione, c’è il vademecum su come presentare le domande.

Ecco in sintesi come funziona la novità e cosa devono fare i soggetti interessati a presentare domanda.

Istanze al via

Dallo scorso 14 maggio è possibile presentare la richiesta per ottenere questo benefit. Si tratta di un assegno che i beneficiari potranno utilizzare e quindi spendere presso i Centri per l’Impiego o le Agenzie di Lavoro accreditate, al fine di ottenere un programma personalizzato volto a trovare un nuovo lavoro o a dotarsi delle qualifiche e della formazione necessaria a questo scopo. La nuova misura di welfare è appannaggio di soggetti che hanno perduto il lavoro e che stanno fruendo della Naspi da almeno 4 mesi. In pratica, il primo requisito utile a presentare richiesta di questo assegno di ricollocazione è la fruizione dell'indennità per disoccupati dell'Inps da almeno 120 giorni.

Nessuna erogazione di danaro liquido è prevista dalla misura, perché si tratta della corresponsione di un buono (il classico voucher) ai beneficiari che andrà speso presso una Agenzia di Lavoro o Ufficio di Collocamento a scelta dell'interessato e compreso tra quelli elencati sul sito del Ministero del Lavoro. La struttura su cui il richiedente farà ricadere la sua scelta, metterà a disposizione del beneficiario un tutor che provvederà a preparare il piano di ricollocazione lavorativa del soggetto ed a darne seguito.

Come fare domanda

Dal 14 maggio scorso la domanda è presentabile tramite la procedura telematica predisposta sul sito dell’Anpal. Sempre l’Agenzia informa anche che dal 28 maggio molti patronati che hanno aderito all'operazione ed hanno stretto convenzione, potranno assistere i candidati nella presentazione dell'istanza. Gli importi variano da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro.

Tale differenza nasce dal cosiddetto profilo di occupabilità. In parole povere, al richiedente verrà assegnato il profilo di occupabilità in base alle sue competenze ed alla tipologia di lavoro per la quale è predisposto. Più difficile sarà trovare lavoro per il beneficiario del voucher, maggior importo sarà assegnato al voucher stesso. In caso di esito positivo dell'istanza, il beneficiario inizierà presso la struttura da lui scelta, tutto il percorso che va dalla profilazione e fino allo svolgimento del programma di ricerca del lavoro. L’assegno sarà incassato dalla struttura solo a risultato raggiunto, ovvero solo se il candidato troverà davvero una ricollocazione lavorativa. Per fruire per intero del voucher, il disoccupato deve trovare lavoro a tempo indeterminato, anche con contratti di apprendistato.

Per lavori a termine invece, l’assegno massimo percepibile è pari a 2.500 euro. Per contratti a termine si fissa il limite a 6 mesi, che scendono a 3 nelle aree del Sud Italia ed in quelle svantaggiate. In quest'ultimo caso l’assegno di ricollocazione erogabile sarà compreso tra i 2509 ed i 1250 euro.