Mentre qualcosa si muove sul fronte dei concorsi in sanità, proprio perché l’Asl di Foggia bandirà a breve (l’8 maggio) un maxi concorso per reclutare circa 300 unità, ha fatto piuttosto scalpore una notizia pubblicata dal sito Assocarenews.it. Infermieri ed Oss sarebbero sempre più spiati da Polizia e Carabinieri. A denunciarlo gli stessi interessati che sono costretti a subire sempre più soprusi. Le telecamere, i microfoni, le registrazioni e le intercettazioni da una parte infatti mirano a prevenire il compiersi di reati nei confronti degli infermieri e degli Oss durante lo svolgimenti di turni notturni, dall’altra rappresentano degli strumenti volti all’acquisizione di prove all'interno delle strutture sanitarie da parte delle forze dell’ordine da usare proprio contro gli stessi Oss e infermieri.

Oss e infermieri: ecco a cosa servono le telecamere e come difendersi

Sebbene purtroppo siano sotto gli occhi di tutti casi di maltrattamenti e violenze contro anziani e disabili ricoverati in ospedali e case di cura, è proprio grazie all’aiuto di sistemi tecnologici come telecamere e registrazioni video e audio che i criminali in camice bianco vengono più frequentemente incastrati. Il fenomeno di controllo, monitoraggio e raccolta di fatti penalmente rilevanti coinvolge reparti di medicina intensiva, reparti di rianimazione, Rsa e Ipab. Ecco quindi che i professionisti del settore sanitario nel mettere in atto comportamenti corretti devono sentirsi maggiormente tutelati contro aggressioni, violenze e comportamenti criminali di terze persone.

E’ infatti vero che chi svolge il proprio ruolo con onestà in ogni campo non avrà mai niente da temere e dovrà sentirsi più protetto. L’uso delle telecamere montata da elettricisti che spessi fanno sopralluoghi inaspettati con la scusa di procedere a qualche riparazione urgente non mira certamente ad aprire provvedimenti disciplinari in merito a cattive pratiche e varie disattenzioni.

Sistemi di video-sorveglianza anche per smascherare tutti i soprusi

Tali strumenti sono infatti esclusivamente di ausilio alle indagini delle forze armate e non sono a disposizione dei vari datori di lavoro per attivare procedimenti disciplinari interni nei confronti degli OSS e infermieri.Semmai l’obiettivo principale è quello di smascherare una serie di truffe e sfruttamento proprio perché il mercato sommerso del lavoro non controllato è in crescita.

Non è un caso che il 40 % fra cooperative e studi associati di infermieri in Piemonte non è in regola. Con la minaccia esplicita di assumere altri aspiranti infermieri alcuni studi e cooperative costringono di fatto gli infermieri ad accettare procedure irregolari, turni massacranti e a fare anche 10 giorni di lavoro non retribuito ( in prova) in realtà lasciati soli senza affiancamento. Alcuni Oss sono invece corretti a somministrare le terapie laddove non possono. Tutto questo meccanismo incomincia oggi con più insistenza ad essere denunciato all’Ispettorato del lavoro e alle forze dell’ordine (Carabinieri, ecc.). Non si tratta solo di una problema di sicurezza nei luoghi di lavoro, ma di un discredito di tali figure professionali, lesivo altresì della persona in sé.

All’Ipasvi di Torino ad esempio ci sono le strutture private convenzionate dove il rapporto infermiere-ospite è di 1 a 90. Che tradotto significa turni di lavoro massacranti alla faccia delle settimana raccomandata di 25 ore lavorative.