Le ultime novità sulle Pensioni aggiornate ad oggi 23 maggio si riflettono su Opzione Donna, la posizione di Boeri su quota 100 e la richiesta di pensionamento a partire dai 62 anni avanzata dalla Cgil. Sono ore decisive per la formazione del nuovo governo M5S-Lega Nord, le due forze politiche che nel loro contratto condiviso hanno promesso di superare la legge Fornero attraverso una serie di provvedimenti su cui ricade il parere favorevole dei lavoratori. Tra questi, si annoverano quota 41 per i lavoratori precoci e la proroga della pensione delle donne fino al 31 dicembre 2018.
In merito al documento firmato da Di Maio e Salvini, diversi addetti ai lavori hanno avanzato dei dubbi circa le coperture economiche, di fronte all'ingente stanziamento di risorse che si renderà necessario per l'attuazione delle norme.
Pensione Opzione Donna
La misura probabilmente più semplice da attuare sarà la proroga di Opzione Donna, il regime sperimentale studiato appositamente per le lavoratrici che a 57-58 anni di età e 35 anni di contributi possono richiedere di andare in pensione. Dopo le vane richieste presentate al governo Gentiloni fino al termine della legislatura, le donne sperano ora in Movimento 5 Stelle e Lega. Entrambe hanno sottoscritto nei loro rispettivi programmi elettorali la proroga del provvedimento.
Nel frattempo, segnaliamo il commento di Lucia Rispoli, amministratrice della pagina Facebook Movimento Opzione Donna, in risposta all'articolo di Enrico Rossi (attuale Governatore della regione Toscana), dove viene citata la "nuova opzione donna" (virgolettato ripreso da quanto riportato nel sito "L'Argine - Socialismo online".
La Rispoli ha da una parte criticato aspramente il Partito democratico per non aver ascoltato le richieste avanzate dalle lavoratrici, dall'altra si è augurata che la misura previdenziale non abbia nulla di nuovo rispetto a quanto previsto dall'attuale norma, vale a dire il pensionamento a 57-58 anni e 35 di contributi, con un taglio all'assegno pensionistico pari al 20-30 per cento.
Pensione quota 100
Nuove nubi si addensano sulla proposta di mandare in pensione i lavoratori con quota 100, cifra che si ottiene sommando l'età anagrafica e gli anni di contributi. Durante un convegno tenutosi di recente sui "dati amministrativi per le analisi socio-economiche e la valutazione delle politiche pubbliche", il presidente dell'Inps ha rilanciato l'allarme sulla misura con cui Luigi Di Maio e Matteo Salvini vogliono rottamare la riforma pensioni della Fornero. Secondo il numero uno dell'Istituto nazionale della previdenza sociale, quota 100 avrebbe un costo di 15 miliardi all'anno, destinati a salire fino a 20 miliardi, portando il debito implicito a 120 miliardi di euro.
Pensione 62 anni
La posizione della Cgil sul tema previdenziale è diverso. Il pensiero del sindacato è di varare una vera riforma, mettendo in soffitta i ritocchi alla legge di Elsa Fornero. A questo proposito, il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli sottolinea come sia opportuno pensare alle pensioni anticipate, introducendo la possibilità per i lavoratori ad andare in quiescenza all'età di 62 anni. Inoltre, per la sigla sindacale occorre superare il meccanismo che oggi lega l'età pensionabile all'aspettativa di vita.