Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 13 maggio 2018 vedono arrivare nuove conferme in merito alla convergenza tra Lega e Movimento 5 Stelle sul superamento della legge Fornero indicato nei rispettivi programmi elettorali. Nel frattempo dai tecnici arriva un nuovo altolà in merito alla quota 100 ed all'estensione a tutti i lavoratori della quota 41, due opzioni che potrebbero arrivare a costare più di 15 miliardi di euro l'anno. Infine, in merito al capitolo della previdenza complementare si evidenzia quanto le adesioni siano ancora insufficienti all'interno del comparto pubblico, così come si evince dalle indagini più recenti nel settore.
Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni, verso Governo Lega - Movimento 5 Stelle
Nella serata di ieri sono arrivate nuove prese di posizione in merito alla discussione in corso sulla formazione di un possibile Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. A tal proposito, le agenzie di stampa hanno riportato le ultime dichiarazioni in arrivo dal leader leghista Matteo Salvini, che ha commentato i progressi compiuti nelle scorse ore. "Se la compatibilità arriverà all'80% si parte. Altrimenti ci abbiamo provato" ha spiegato, esprimendosi con ottimismo sui "punti caldi" dei due programmi, come il superamento della legge Fornero per le pensioni, il nodo delle tasse ed il tema dell'immigrazione.
Secondo Salvini, si tratta di propositi sui quali si deve passare per "la rinegoziazione dei trattati Ue, altrimenti l'Italia soffoca. E su questo mi sembra ci sia una volontà comune", ha concluso.
Quota 100: costo stimato in 15 miliardi di euro l'anno
Permettere il pensionamento ai lavoratori tramite l'impiego della quota 100 (cioè sommando età anagrafica e anni di contribuzione) potrebbe arrivare a costare solo il prossimo anno 11,5 miliardi, pur con un vincolo di versamenti non inferiore a 35 anni.
È quanto indicato dal consulente governativo Stefano Petrarca. Secondo il tecnico, i costi arriverebbero a regime a circa 15 miliardi di euro, al terzo anno di attuazione del provvedimento. Una situazione che potrebbe avere prospettive di costo anche maggiori qualora si estendesse a tutti i lavoratori la quota 41. In questo caso, l'onere per i bilanci della previdenza pubblica potrebbero essere di 12,3 miliardi, per salire a 16 miliardi di euro alla fine del triennio.
Previdenza complementare: nella PA adesioni ancora insufficienti
Nonostante l'obiettivo di rilanciare il secondo pilastro previdenziale all'interno della Pubblica Amministrazione, il tasso di adesione dei lavoratori sembra ancora stentare a decollare. Le motivazioni alla base del fenomeno sono diverse, ma tra queste spicca una bassa conoscenza del funzionamento del sistema previdenziale pubblico. Lo confermano le indagini campionarie più recenti, che svelano ancora molti dubbi tra i lavoratori. Una situazione che spinge a maggiori sforzi informativi nel comparto, anche perché tale eventualità era stata espressamente prevista dagli accordi di Fase 2 del confronto tra Governo e Sindacati, tradotti poi nella legge di bilancio 2018.
Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su lavoro, welfare e previdenza riportate nell'articolo.