In questi giorni il tema riforma Pensioni 2018 è tornato al centro dei dibattiti. In queste ultime ore gli elettori sono passati dalla rassegnazione per un probabile prossimo Governo tecnico, alla trepidazione di vederne formare uno a guida M5S-Lega. Un Governo, questo, che dovrebbe portare alla tanto voluta modifica della Legge Fornero. Questo pare infatti uno dei punti in comune del contratto di Governo che starebbero stilando M5S e Lega per poter salire di comune accordo alla guida del Paese. Sia 'Affari italiani' sia 'Il Sole 24 Ore' hanno già diffuso i principali punti programmatici, sempre che il governo si formi realmente.

Pensioni 2018, l’addio alla Fornero sempre più vicino?

In tanti lo spererebbero e molti elettori, inutile negarlo, hanno ormai dichiarato sui social di aver votato per i due partiti che maggiormente sembravano in linea con la volontà dei lavoratori, Lega per la totale abolizione della riforma Fornero, il Movimento 5 stelle per un superamento della stessa. Tra i due, come assicura anche il Sole 24 Ore, vi sarebbe almeno accordo sulle necessarie modifiche da apportare, a quella che i cittadini definiscono, la più odiata riforma delle pensioni di tutti i tempi. Punto di incontro, anche controllando i programmi elettorali, l’ok al pensionamento dopo 40 anni di contributi versati a prescindere dall’età, ragione per cui potrebbero subito tornare in auge le misure di Quota 41 per i precoci o per quanti abbiano alle spalle 41 anni di servizio e la quota 100, come somma tra età anagrafica e contributiva.

Oltre a questi punti in comune, entrambi si erano detti propensi alla proroga dell’opzione donna, non resta che vedere se anche questo punto verrà rispettato. Quel che è molto probabile è che, indipendentemente dalle misure che verranno approvate, se salirà alla guida del Paese un Governo M5S-Lega si andrà incontro ad una radicale modifica del sistema pensionistico.

Quali gli altri punti condivisi?

Governo M5S-Lega: supporto alle famiglie bisognose e lotta all’immigrazione clandestina

Il Sole 24 Ore fa presente che su almeno altri due punti il confronto dovrebbe essere lieve, ossia sulle misure di sostegno al reddito per le famiglie maggiormente bisognose e per la lotta all’immigrazione clandestina.

Pare infatti che tra i due leader vi sarebbe l’idea di un accordo che esuli dal reddito di cittadinanza e che vada verso un reddito di autonomia, più ben visto dalla Lega. Un sostengo di circa 800 euro a patto che il ricevente si impegni con costanza a cercare un lavoro. Altro punto comune certamente la lotta all’immigrazione per garantire una maggiore sicurezza al Paese e garantire il rimpatrio di quanti sono clandestini. Non resta che attendere per comprendere se queste misure, e molte altre, potranno mai vedere la luce e soprattutto se vi sarà l’ok definitivo per un governo a guida M5S-Lega. Voi di che idea sareste? Meglio il voto, un governo tecnico o meglio ‘questo che nulla’?