Anief comunica l'abolizione della chiamata diretta dei docenti delle Scuole statali che la riforma di Renzi e Giannini aveva decretato. Il Miur e i sindacati hanno sottoscritto un accordo con cui la legge 107/2015 sarà cancellata. La chiamata diretta dava al dirigente scolastico la facoltà di nominare gli insegnanti, presso il proprio istituto scolastico, in base a preferenze personali non tenendo conto di titoli e servizi svolti o posizione in graduatoria. Nell'accordo è stato stabilito che, invece, verranno nominati, in modo prioritario, i docenti che hanno ottenuto il trasferimento con precedenza e in mobilità dal prossimo anno scolastico 2018/2019.

Al termine di questa procedura, i docenti verranno nominati in base al punteggio e nella Scuola inserita come prima scelta su Istanze on line, a partire dal 28 giugno, con la tempistica segnalata dal Ministero della pubblica istruzione.

Operazioni di nomina imminenti

Le operazioni di nomina saranno imminenti almeno per il primo ciclo. Per quanto riguarda il secondo ciclo, si dovrà aspettare che vengano pubblicati i trasferimenti, si presume il 13 luglio prossimo. I docenti dovranno indicare la scuola preferita per ottenere l'assegnazione dall'ufficio scolastico provinciale. Se la sede scelta non sarà disponibile, si procederà allo scorrimento sui posti più vicini. Se il docente non dovesse scegliere una sede, sarà presa in considerazione la prima scuola dell’ambito.

Tale procedura riguarderà anche coloro che saranno assunti in ruolo nell’anno scolastico 2018/2019.

Anief soddisfatta per l'abolizione chiamata diretta

L’Anief si dichiara soddisfatta per aver raggiunto l'accordo di cancellare la chiamata diretta dei docenti. Il sindacato è sempre stato contrario alla sua introduzione perché ritenuta non costituzionale, inadeguata e poco pratica.

Dopo aver portato avanti la sua battaglia legalmente, ha fatto richiesta di abrogazione in Parlamento tramite un apposito emendamento alla Legge numero 107/2015 da inserire nell’ultima Legge di Stabilità. Anche molti dirigenti scolastici erano contrari ad adottarla; infatti la procedura era stata approvata contro il 90 per cento del personale scolastico sfavorevole.

Il presidente nazionale dell'Anief, nonché segretario confederale, Marcello Pacifico ha dichiarato che la chiamata diretta degli insegnanti ripercorreva il modello adottato nell'ambito delle aziende private risultando poco utile e non praticabile. Inoltre, ha aggiunto, è immotivata la decisione di nominare docenti, già in possesso di titoli, corsi di formazione e che sono stati immessi in graduatorie grazie al loro percorso di studi e servizio svolto, in base a una selezione a discrezione dei Presidi, rammentando che, per divenire insegnanti in Italia, adesso occorre un corso di studi universitario che, con tirocini, aggiornamenti e vari percorsi, forma il docente dopo 8 lunghi anni.