Come un fulmine a ciel sereno la direzione di Bekaert Group ha deciso di serrare il sito produttivo ex Pirelli di Figline e Incisa Valdarno. Rilevato nel 2014, dalla stessa Pirelli, lo stabilimento figlinese è una realtà storica del Valdarno Fiorentino e nel corso degli anni ha dato lavoro a migliaia e migliaia di persone. Adesso invece ci sono 318 posti di lavoro a rischio per i quali i sindacati si stanno muovendo chiedendo garanzie in merito. Attesi sviluppi chiave nei prossimi giorni.
Chiude lo stabilimento Bekaert di Figline Valdarno
Non poteva esserci inizio d'estate peggiore per i 318 lavoratori dell'ex Pirelli di Figline Valdarno, in provincia di Firenze.
Bekaert Group infatti ha manifestato l'intenzione di chiudere il polo produttivo valdarnese nel quale si compie la produzione di corde in acciaio per pneumatici e conseguentemente di concludere le attività lavorative nella fabbrica.
In una nota, il sodalizio belga ha anche spiegato di aver prontamente informato sindacati, Rsu e le autorità di competenza, esprimendo allo stesso tempo la volontà di "avviare un dialogo volto ad attenuare l'impatto sociale per i 318 dipendenti dell'impianto".
Dopo aver appreso della comunicazione dell'azienda, i lavoratori sono scesi in strada occupando lo stabilimento. "Eravamo a conoscenza dei problemi economici e di mercato - dice Yuri Campofiloni della Fiom Cgil Firenze - ma non immaginavamo che il sito potesse chiudere in maniera così improvvisa.
Chiediamo pertanto un'immediata marcia indietro da parte del gruppo».
Gli scenari futuri: sindacati sul piede di guerra
La Fiom spiega che i lavoratori ovviamente sono arrabbiati; la loro età media infatti è di circa 50 anni e si tratta quindi di persone troppo giovani per andare in pensione e in là con gli anni per trovare nuovi impieghi, almeno in tempi brevi.
Oltre che su quelli della Regione, i sindacati annunciano che la spinosa questione dovrà necessariamente arrivare anche sui tavoli del governo ed essere attentamente vagliata dai nuovi ministri preposti. L'obiettivo è quello di tutelare le garanzie lavorative dei dipendenti dello stabilimento figlinese, ma anche quello di salvaguardare la storica tecnologia dello street-cord.
Sicuramente nei prossimi giorni ci saranno tanti nuovi sviluppi e la speranza è che le decisioni che verranno prese vadano appannaggio dei lavoratori dell'impianto.