Nei giorni scorsi, il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha catalizzato l'attenzione dell'opinione pubblica in merito alle questioni riguardanti le pensioni d'oro e i vitalizi, insistendo sulla necessità di operare dei tagli sulle Pensioni con assegno superiore ai 4/5000 euro. Una presa di posizione che non è passata inosservata ai sindacati, in modo particolare alla UIL, che intende ricordare al ministro del Lavoro come non si stia più parlando di una delle colonne portanti della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle (ma anche e soprattutto di quella della Lega), vale a dire il superamento della legge Fornero.

Proietti, UIL: 'Dobbiamo proseguire sul cambiamento della legge Fornero'

Il segretario generale della UIL, Domenico Proietti, è intervenuto sulla questione riguardante la riforma pensioni messa in cantiere dal governo Conte: secondo l'esponente sindacale, è importante proseguire sul binario relativo al cambiamento della legge Fornero, proseguendo, in pratica, su quella stessa strada percorsa negli ultimi due anni. Proietti, parlando a 'Tv2000' della riforma delle pensioni, ha sottolineato come l'obiettivo sia quello di poter arrivare all'accesso pensionistico a 63 anni per tutti i lavoratori.

Un'altra questione di primaria importanza è quella riguardante le pensioni future dei giovani, senza dimenticare il problema relativo alle disparità di genere.

Proietti, infatti, ricorda le pesanti penalizzazioni che tuttora interessano le lavoratrici. In ogni caso, il segretario UIL ha sottolineato come la misura relativa al reddito di cittadinanza rappresenti un passo in avanti come aiuto a tutti coloro che hanno perso un posto di lavoro e che stanno cercando una riqualificazione nella propria carriera professionale.

Proietti ritiene che la UIL valuterà con grande attenzione il progetto del reddito di cittadinanza da parte del governo.

Ghiselli, CGIL: 'La nuova quota 100 rischia di penalizzare molti lavoratori'

Per quanto riguarda quota 100, invece, il segretario confederale della CGIL, Roberto Ghiselli, ha espresso tutte le proprie perplessità in merito alla riforma previdenziale prevista dal nuovo governo.

Secondo Ghiselli, quota 100, rischierebbe di lasciare senza pensione migliaia di lavoratori: in più, l'esponente sindacale ha espresso tutta la propria preoccupazione per quella che potrebbe essere la penalizzazione sugli assegni pensionistici di chi intenderà sfruttare la nuova misura messa in cantiere dal governo. Secondo Ghiselli, a farne le spese, saranno soprattutto i giovani lavoratori precari e le donne che devono fare i conti con una carriera contributiva particolarmente penalizzante e discontinua. Per queste categorie di lavoratori sarà molto difficile raggiungere i requisiti che, con tutta probabilità, verranno introdotti insieme a quota 100 vale a dire il raggiungimento dei 36 anni di contributi unitamente ai 64 anni di età anagrafica.