Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, insiste sui tagli alle Pensioni d'oro. Il leader del Movimento Cinque Stelle lo ha ribadito anche ieri sera, in TV, durante la trasmissione 'Stasera Italia' in onda su Retequattro: 'E' un privilegio rubato, non è un diritto acquisito - ha tuonato Di Maio - E' una questione di giustizia prendere i soldi da lì per metterli nelle pensioni minime'. Intanto, però, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ribadisce il proprio pensiero, affermando che in Italia le questioni prioritarie non sono rappresentate dalle pensioni ma dal lavoro e dal futuro dei giovani.

Anche l'economista del PD, Tommaso Nannicini, ha espresso tutto il proprio scetticismo in merito al taglio delle pensioni d'oro.

Vincenzo Boccia, Confindustria: 'Le priorità sono il lavoro e i giovani, non le pensioni'

Il presidente di Confindustria, interpellato a margine dell'assemblea di Unindustria Torino, ha ribadito come, in Italia, occorre rendere competitive le imprese in modo da poter offrire occasioni di lavoro ai giovani. Secondo Vincenzo Boccia la politica dovrebbe muoversi in questa direzione: mettere al centro dell'attenzione i giovani, attraverso dei piani di inclusione da attuare sia nella Pubblica Amministrazione che nel settore privato. Le pensioni, secondo il presidente di Confindustria, sono una questione ma non rappresentano una priorità.

Nannicini, PD: 'Altro che miliardo, lo Stato recupererebbe solo 115 milioni di euro'

Anche il senatore ed economista del Partito Democratico, Tommaso Nannicini, ha espresso tutte le sue perplessità in merito all'efficacia dei tagli che il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, intende operare sulle pensioni d'oro. Secondo Nannicini, non è affatto vero che lo Stato riuscirebbe a recuperare un miliardo di euro, dando una sforbiciata agli assegni pensionistici che superano i 4/5000 euro. Infatti, secondo una stima dell'ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si riuscirebbero a recuperare solamente 115 milioni di euro. Nannicini ha menzionato l'esempio di un pensionato di 68 anni che percepisce un assegno di poco meno di seimila euro mensili.

Il taglio, in questo caso, sarebbe di circa trecento euro al mese.

Il senatore PD, inoltre, ha sottolineato anche il paradosso rappresentato dall'introduzione della flat tax: infatti, con il nuovo meccanismo, il succitato pensionato, non solo non si vedrebbe decurtata la pensione ma, di fatto, il suo assegno aumenterebbe di circa 1700 euro. Nannicini, ironicamente, ha parlato di trasformazione della pensione d'oro in pensione di 'diamante'.