Di superamento della riforma Pensioni targata Fornero, di cui dovrà occuparsi personalmente il ministro del Lavoro Luigi Di Maio (M5s) come ha sottolineato in questi giorni, è tornato a parlare oggi il ministro dell’Interno Matteo Salvini (Lega). Il premier Giuseppe Conte, illustrando in Parlamento le dichiarazioni programmatiche del “governo del cambiamento”, ha sì parlato di pensioni, e in particolare degli assegni di cittadinanza (anche se ancora non è chiaro cosa si intende) e dei tagli alle pensioni d’oro (quelle superiori a 5.000 euro nella parte non coperta dai contributi previdenziali versati), ma non ha toccato il capitolo della tanti discussa legge Fornero, di cui invece hanno abbondantemente parlato in questi giorni i due vicepremier.
Pensioni, il leader della Lega: la legge Fornero da smontare pezzetto per pezzetto
Si tratta di uno dei capitoli previsti peraltro nel contratto di governo stipulato da Lega e Movimento 5 stelle. Un cavallo di battaglia in questi mesi per le due forze politiche, in controtendenza, sulla riforma pensioni, rispetto agli altri partiti e agli auspici dell’Europa che non vede certo di buon occhio la rottamazione della legge Fornero per l’impatto che potrebbe avere sulla finanza pubblica. “Smontare la legge Fornero – ha ribadito oggi Matteo Salvini parlando della riforma delle pensioni - è un impegno sacro". E assicura sull’impegno del Governo Conte per mantenere le promesse fatte in materia previdenziale dai leghisti come dai pentastellati sia in campagna elettorale sia nel contratto di programma sottoscritto tra i leader delle due forze politiche che hanno “vinto” le elezioni del 4 marzo scorso e che hanno portato a Palazzo Chigi il professore e avvocato Giuseppe Conte.
Sulla riforma pensioni piena sintonia tra vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio
"L'impegno – ha detto il leader della Lega ai microfoni di Radio Anch’io - è di smontarla pezzetto per pezzetto ripartendo – ha spiegato - da quota 100 ed avendo l'obiettivo – ha aggiunto - di tornare a Quota 41 anni di contributi". Quindi buone notizie in arrivo, secondo le ultime dichiarazioni di Salvini, anche per i lavoratori precoci che reclamano la Quota 41 e che potrebbe arrivare già in un primo decreto estivo.
Il governo sarebbe pronto a stanziare cinque miliardi di euro. Migliaia di lavoratrici, intanto, restano in attesa della proroga del regime sperimentale di Opzione donna, tra le misure previste dal contratto di governo, da finanziare con le risorse già disponibili.