Il decreto dignità potrebbe partire già con il Consiglio dei Ministri di stasera. L’ha annunciato Luigi Di Maio che anticipa che il provvedimento toccherà parecchi temi, a iniziare dallo smantellamento del jobs act fino alla lotta al gioco d'azzardo. Interventi anche per le imprese che riceveranno aiuti, ma altrettante penalizzazioni in caso di delocalizzazione e mancate tutele per i lavoratori.
Contratti di lavoro
Il nuovo decreto dignità parte con l'obiettivo di cercare di aumentare la percentuale di occupati attraverso interventi sui contratti a tempo determinato e a tutele crescenti.
Secondo il vicepremier, infatti, nonostante si parli molto di recupero dell'occupazione dopo la crisi, questo in realtà è un "un record di precariato dello Stato italiano". Di Maio, allora, propone come soluzione una "guerra" ai contratti a termine, innanzitutto attraverso lo smantellamento di quella parte di jobs act che ha creato, a suo dire, la precarietà odierna. Con il nuovo decreto, infatti, tutti i lavori a tempo determinato non potranno ottenere più di 4 proroghe, con un limite di durata massima non superiore a 36 mesi. Le nuove norme potranno essere applicate anche nei casi di rinnovo dei contratti attualmente in corso. A ogni rinnovo, i contratti avranno un aumento contributivo dello 0,5% in più rispetto all'1,4% che già è a carico del datore di lavoro.
Altro obiettivo è quello di assicurare maggiori tutele a favore dei lavoratori, ad esempio attraverso sanzioni per le imprese che attuano licenziamenti ingiusti e l'aumento del 50% dell'indennizzo per il lavoratore fino a 36 mesi.
Agevolazioni e penalizzazioni alle imprese
E' previsto un pacchetto fisco “light” per imprese e professionisti con ritocchi al redditometro, lo slittamento della scadenza dello spesometro dal precedente 30 settembre 2018 al 28 febbraio 2019 e lo stop allo split payment solo per i professionisti.
Il decreto, inoltre, contempla la revoca, parziale o totale, degli aiuti di Stato per le imprese che tagliano posti di lavoro nei cinque anni successivi dalla fine dei benefici statali e non più nei successivi dieci. Sono state inserite nel provvedimento anche tante penalizzazioni per le aziende "non virtuose". Pene severe, infatti, per le imprese che decidono di delocalizzare, in toto o in parte, sia nell'Ue sia nei paesi extra-europei.
Gli imprenditori che faranno queste scelte vedranno addebitarsi fino a quattro volte gli aiuti ricevuti, che dovranno restituire con interessi fino al 5%.
Scommesse e gioco d'azzardo
Con il nuovo decreto il governo s’impegna anche nella lotta contro la ludopatia. Sarà vietata la pubblicità per i giochi d'azzardo e per le scommesse "comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed interne". Sono esclusi i contratti già in vigore, le lotterie a estrazione in differita e il gioco sicuro e responsabile dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Le sanzioni applicat e partiranno da un minimo di 50 mila euro.
Sono già arrivate critiche al decreto, come era avvenuto qualche giorno fa da parte del mondo imprenditoriale che aveva definito "un boomerang" le nuove norme sul lavoro in discussione. Sul fronte politico, vanno registrate le proteste di Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, secondo il quale gli aiuti alle imprese e ai professionisti sono soltanto modifiche parziali o posticipi di imposte e non vere abolizioni.