Scontro tra il Movimento 5 Stelle e i tecnici del Mef sul decreto dignità. I grillini contestano la relazione tecnica che prevede la perdita di 8.000 posti di lavoro, non si fa attendere la replica di fonti del ministero dell'Economia e della Finanza rilanciate dall'Ansa. Il vicepremier pentastellato, in un video pubblicato su Facebook, contesta la classe politica al governo nella scorsa legislatura di aver “mentito” sui vitalizi così come sulla riforma delle pensioni Fornero, sulla flat tax così come il reddito di cittadinanza, e accusa le “lobby di tutti i tipi” di voler in qualche modo ostacolare il decreto dignità, già varato dal Consiglio dei Ministri e in attesa del via libera da parte del Parlamento per la conversione in legge.

Parlando a Matera della relazione della Ragioneria dello Stato sul decreto legge dignità, il primo provvedimento targato Di Maio, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico si lamenta del fatto che sia sostenuto come il decreto appena approvato in un anno alla perdita di 8.000 posti di lavoro. Ipotesi infondata secondo lo stesso Di Maio.

Decreto Dignità, 8.000 posti in meno secondo relazione tecnica

“Quel numero, che per me non ha alcuna validità – ha detto oggi in un video pubblicato in diretta su Facebook - è apparso la notte prima che il Dl venisse inviato al Quirinale”. Luigi Di Maio spiega che si tratta di un dato che non è stato ipotizzato né dal suo Ministero (Lavoro e Sviluppo economico) né da altri ministri, quindi nemmeno dal ministro dell’Economia Giovanni Tria.

"Questo decreto dignità – secondo quanto sostiene il vicepremier M5S - ha contro lobby di tutti i tipi". Dopo la questione della relazione tecnica che ipotizza la scomparsa di ottomila posti di lavoro con il decreto dignità l’intenzione del governo sarebbe quella di “fare pulizia”. Ad annunciarlo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, sono “fonti qualificate” del Movimento 5 stelle.

Infuriato il vicepremier Di Maio, M5S: ‘Basta vipere all'Economia’

Un fatto che viene considerato “gravissimo” quello della tabella allegata alla relazione tecnica che sarebbe "spuntata di notte" prima che il testo arrivasse in Consiglio dei Ministri per la sua approvazione. Tra i grillini aleggia un sospetto: quello che dietro quella relazione possano esserci tecnici vicini al team dell’ex ministro dell’Economia e delle Finanza Pier Carlo Padoan, quindi uomini in qualche modo vicini al Partito democratico intenzionati a mettere, secondo la ricostruzione di Di Maio, il bastone tra le ruote al governo Conte sul decreto dignità.

Uno spoil system al Mef sembra a questo punto sempre più vicino. Chi in qualche maniera punta a danneggiare, secondo il punto di vista dei grillini, l’operato dell’esecutivo e del Movimento 5 stelle potrebbe essere presto rimosso dai posti chiave del ministero dell’Economia e Finanze e della Ragioneria generale dello Stato. “Abbiamo bisogno – dicono fonti qualificate M5s all’Ansa - di persone di fiducia, non di vipere". La Ragioneria dello Stato ha spiegato oggi all'Ansa dei dati riportati nella relazioni - presentate insieme ai provvedimenti dalle amministrazioni proponenti - si prende atto per valutare oneri e coperture.