Ancora le questioni legate all’immigrazione in primo piano nell’agenda politica. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte punta a raggiungere un’intesa con gli altri paesi dell’Unione europea per ridistribuire subito i 450 migranti che si trovavano a bordo dell’imbarcazione intercettata ieri a largo delle isole Pelagie in provincia di Agrigento. La redistribuzione immediata dei migranti la condizione affinché il governo italiano possa permettere ai migranti di sbarcare in Italia. E’ quanto si apprende da Palazzo Chigi dopo una telefonata definita “lunga e cordiale” con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che insiste sulla linea dura contro gli sbarchi.

Migranti, trasbordo di 450 persone al largo dell’isola di Linosa

“Se non ci sono risposte dai partner e in queste condizioni – riferiscono fonti del governo secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa - ai 450 non sarà consentito di sbarcare". Si parla già di alternative allo sbarco in Italia. La prima ipotesi è quella del rientro dei migranti dal punto di partenza con il barcone, cioè dalla Libia. La seconda ipotesi è quella di far restare i migranti a bordo delle navi in cui si trovano e avviare in mare le procedure per i riconoscimenti e le richieste d’asilo a bordo delle navi. Il trasbordo dei 450 migranti è avvenuto al largo dell’isola di Linosa. Sono 266 le persone accolte sul pattugliatore Monte Sperone della guardia di finanza, altre 176 quelle sul Protector che fa parte del dispositivo Frontex.

Per motivi sanitari, invece, otto persone - donne e bimbi - sono state trasportate con le vedetta della guardia costiera sull’isola di Lampedusa.

Il governo italiano chiede la redistribuzione dei migranti in Europa

I due pattugliatori intervenuti, secondo quanto riporta l’Ansa, sembrano dirigersi verso Porto Empedocle, ma al momento non è certo che sia la costa dell’Agrigentino quella in cui avverrà lo sbarco.

Si attendono ancora indicazioni da Roma, probabilmente la sede dello sbarco sarà Pozzallo, in provincia di Ragusa. Sulla questione, ieri, giornata di scontro tra il governo italiano e quello maltese. La Farnesina ha chiesto invano a Malta di intervenire per i soccorsi e l’accoglienza negando lo sbarco in Italia, dalla Valletta hanno risposto di aver ottemperato alle prescrizioni delle convenzioni internazionali.

Il ministro dell’Interno e vicepremier rilancia sulla linea dura messa in campo in questi giorni. "In Italia – avrebbe detto Matteo Salvini in un colloquio con il premier - si arriva solo con mezzi legali".