L’Associazione Sindacale Professionale (Anief) aveva già previsto, negli scorsi mesi, un aumento del numero delle pensioni. Questo incremento si è rivelato essere reale e, attualmente, anche il Miur ha confermato che sono ben 35mila le persone che lasceranno il lavoro per andare definitivamente in pensione. Tale cifra riguarda in generale il mondo della Scuola, non solo i docenti. Difatti dei 35mila posti che si renderanno disponibili, 25mila saranno a disposizione dei docenti. I restanti 10mila si renderanno disponibili immediatamente per il personale ATA.

Complessivamente si tratta di una quota di pensionamenti superiore a quella degli anni precedenti. La differenza, che ammonta a migliaia di pensionamenti in più, è dovuta ad un blocco precedente che era stato stabilito dalla tanto discussa legge Fornero. Ma chi ha richiesto di andare in pensione per l’anno scolastico 2018/2019? Si tratta del personale docente e ATA classe 51’, infatti tra i requisiti necessari per accedere al pensionamento era previsto, entro il 2018, il raggiungimento dei 67 anni di età. A questi si aggiungono coloro che raggiungono 41 anni e 10 mesi di contributi.

Tutti i calcoli dell'Anief per il personale scolastico 2018/2019

Considerando che ad oggi nel mondo della scuola ci sono circa 50mila posti vacanti, aggiungendo i 35mila dei pensionamenti, si arriverebbe a 85mila stabilizzazioni che potrebbero essere attuate sin da subito.

Purtroppo però c’è il rischio che non tutti i docenti, che hanno richiesto il pensionamento, lo ottengano sin da subito. Infatti desta non poche preoccupazioni la nuova procedura di verifica dei requisiti minimi che quest’anno, per la prima volta, è in mano all’Inps. Per questo molti insegnanti potrebbero ricevere la risposta definitiva alla loro richiesta, non prima del 31 agosto.

Qualora le istituzioni dovessero impedire a dei docenti di andare in pensione immediatamente, nonostante il possesso dei requisiti, l’Anief interverrà a favore di questi ultimi chiedendo un risarcimento. Nonostante tale problema rimarrebbero comunque 70mila i posti disponibili per il personale scolastico sin da subito, considerando che siano 10mila tra insegnanti e personale ATA ad avere il via libera tardivo o differito verso il pensionamento. Se poi si considerano i posti di sostegno in deroga, circa 40mila, le assunzioni potrebbero diventare più di 100mila.