"Sulle Pensioni è urgente creare nuovi canali di uscita equi ed agevoli con una congrua contribuzione del lavoro. Stiamo valutando", lo ha affermato il neo ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Di Maio a margine dell'audizione tenutasi dinanzi alle Commissioni riunite di industria, artigianato, commercio, turismo e lavoro.
Di Maio valuta le combinazioni per l'accesso alla Quota 100
Come riportato da "La Presse", infatti, il ministro pentastellato starebbe valutando le probabili combinazioni date dalla somma dell'età anagrafica con l'anzianità contributiva che potrebbero servire per lasciare l'attività lavorativa con il meccanismo di Quota 100. Secondo le ultime ipotesi, i lavoratori che decideranno di usufruire della misura contenuta nel contratto di Governo, dovranno maturare almeno 64 anni di età anagrafica unitamente ai 36 anni di versamenti contributivi anche se non c'è ancora nessuna certezza visto le contrarietà di molti leader politici data l'onerosità dell'intervento.
Per il Presidente dell'Inps Tito Boeri, infatti, quota 100 potrebbe comportare costi pari a 8 miliardi di euro per i primi anni fino a raggiungere i 20 miliardi in quelli successivi.
Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa "Ansa", il ministro del Lavoro Di Maio avrebbe affermato che non tutte le ipotesi delle combinazioni sono convenienti, spostando i riflettori anche sul meccanismo della quota 41, ovvero sulla possibilità dei lavoratori precoci di lasciare in anticipo l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni.
Il Leader del Movimento 5 Stelle, inoltre, avrebbe affermato che verranno abolite le cosiddette pensioni d'oro sopra i 4-5 mila euro mensili; una misura che potrebbe rivelarsi utile per coprire i costi richiesti dal reddito di cittadinanza e per permettere un ulteriore aumento dei trattamenti minimi.
"Oggi è una giornata storica, almeno per il simbolo che rappresenta questa decisione che dopo oltre 30 anni sancisce un principio chiaro", ha spiegato il ministro intervento alla trasmissione "Uno Mattina".
Di Maio invia i documenti per la cessione dell'Ilva
Quanto alla parentesi sull'Ilva, invece, lo stesso Di Maio avrebbe già provveduto ad inviare i documenti per la cessione dell'azienda a Mittal. "Su Ilva non sono stati giudicati soddisfacenti il piano occupazionale e quello di tutela ambientale", ha spiegato il leader pentastellato.