"Tornare alla pensione di anzianità significa ridurre il reddito netto dei lavoratori", lo ha spiegato il Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri a margine della presentazione della relazione annuale tenutasi ieri dinanzi al Parlamento. Come riportato dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", infatti, secondo l'economista il vincolo demigrafico potrebbe mettere a repentaglio il sistema previdenziale italiano.

Occupazione garantita dai migranti regolari

Come già tanti sanno, il meccanismo di Quota 100 consiste nell'uscita anticipata a partire dai 64 anni di età anagrafica accompagnati dal versamento di 36 anni di contribuzione effettiva; una misura che garantirebbe una copertura previdenziale a circa 750 mila lavoratori e che richiederebbe un ingente investimento economico.

Secondo le dichiarazioni dello stesso Boeri riportate da "Il Sole 24 Ore", infatti, per coprire le 750 mila uscite previste in caso di introduzione della Quota 100 servirebbe una maggiore occupazione che potrà essere garantita soltanto dagli immigrati regolari visto che ad oggi gli stranieri con mansioni prevalentemente manuali e a bassa qualifica raggiungono il 36% contro l'8% raggiunto dai lavoratori con cittadinanza italiana.

E non tarda ad arrivare la risposta del Ministro dell'Interno Matteo Salvini che, come riportato su "Il Fatto Quotidiano", ha replicato: "continua a fare politica, ignorando la voglia di lavorare (e di fare figli) di tantissimi italiani.

Dove vive, su Marte?"

Otto miliardi per introdurre quota 100

Secondo lo stesso Boeri, però, che resta fermo sulla sua ipotesi, attuare il nuovo meccanismo di flessibilità in uscita eliminando così la precedente Riforma Fornero comporterebbe ingenti costi per le casse statali che raggiungerebbero circa 4 miliardi nel primo anno fino a toccare gli 8 miliardi a regime.

La spesa, poi, salirebbe fino agli 11 miliardi di euro e arriverebbe a toccare i 18 miliardi se venisse introdotta l'uscita anticipata a favore dei lavoratori precoci con 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica.

Sono queste le cifre, che secondo il Presidente dell'Inps le casse statali dovranno sopportare aggiungendo anche altri interventi contenuti nel contratto di governo stipulato da Lega e Movimento 5 Stelle come il cosiddetto reddito di cittadinanza, l'aumento delle Pensioni minime fino a 780 euro mensili e altre misure in materia previdenziale.