Il superamento della chiamata diretta, punto centrale della Buona Scuola di Matteo Renzi, altro non è che il primo passo verso il superamento della riforma di tre anni fa. Il nuovo ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti e il Presidente della VII Commissione Istruzione al Senato, l'Onorevole leghista Mario Pittoni, avrebbero messo nel mirino i meccanismi di reclutamento dei docenti e di assegnazione degli incarichi di supplenza. Nel dettaglio, sia nelle immissioni in ruolo che nel conferimento delle supplenze i docenti precari con almeno 3 anni di servizio nella scuola avrebbero la precedenza rispetto agli altri insegnanti iscritti nelle graduatorie.

Assunzioni e supplenze scuola, Ddl Pittoni sulla precedenza ai docenti con 36 mesi di servizio

E' quanto prevede il disegno di legge presentato proprio da Pittoni (il numero S 355) che dovrebbe andare a riformare il comma 131 della Legge sulla Buona scuola. Più esattamente, nella parte in cui la legge 107 prevede che, nel conferimento delle supplenze sui posti vacanti e disponibili con contratti a tempo determinato, gli insegnanti ed il personale Ata non possano superare la durata totale dei 36 mesi, svolti in maniera anche non continuativa, nel disposto del disegno di legge, diversamente da quanto prevede la riforma della Buona scuola, i docenti, sia per l'assunzione di ruolo che per gli incarichi di supplenza, avranno la precedenza alla stabilizzazione oppure alla supplenza se avranno già svolto 3 anni di servizio.

Infatti, il comma 131/2015 sancisce, a partire dal 1° settembre 2016, il divieto per i dirigenti scolastici di ricorrere a supplenti che abbiano già superato il limite indicato dalla sentenza della Corte di giustizia europea di fine 2014, se non stabilizzando i docenti con contratti a tempo indeterminato. Il problema si porrà per le assunzioni e per le supplenze a partire dal 1° settembre 2019, allorquando si saranno conclusi i tre anni del conteggio dei 36 mesi che ha decorrenza dall'inizio dell'anno scolastico del 2016/2017.

Supplenze e assunzioni di ruolo dei docenti nella scuola, dunque, vanno di pari passo nel dettato del disegno di legge presentato da Pittoni. Infatti, le assunzioni del 2019/2020, sarebbero assegnate con precedenza per i docenti con almeno 36 mesi di servizio sui posti disponibili, continuando a rispettare il principio del reperimento dei candidati insegnanti sia dalle graduatorie a esaurimento (GaE) che da quelle del concorso per il 50 per cento ciacuna.

Tale meccanismo, in base al Ddl, non dovrebbe subire grossi stravolgimenti in quanto, i docenti con oltre 36 mesi di servizio figurano già nelle posizioni alte della GaE e sarebbero, pertanto, prossimi alla stabilizzazione di ruolo con lo scorrimento delle graduatorie.

Supplenze docenti precari in scuole: graduatorie provincia di appartenza

Maggiori risultati sono previsti sulle supplenze: in caso di mancata assunzione a tempo indeterminato per l'insufficienza dei posti, infatti, i precari storici con oltre 3 anni di insegnamento avrebbero la precedenza rispetto ai colleghi nella stipula dei contratti a tempo determinato relativi all'organico di fatto. Tale precedenza sarebbe accordata in primo luogo per le supplenze annuali, fino al 30 giugno dell'anno successivo al conferimento, tramite lo scorrimento delle GaE.

Ma anche sulle supplenze temporanee, in base a quanto disposto dal Disegno di legge, sarebbe prevista una precedenza ulteriore, nell'ambito della provincia di appartenenza. Di fatto, tale precedenza viene già attribuita dai presidi nel conferimento delle supplenze ai docenti che risultino nella prima fascia delle graduatorie d'istituto. Ma, nel Ddl, viene precisato che i docenti avrebbero la precedenza "senza limiti di scelta delle scuole" e, pertanto, nell'ambito dell'intera provincia di appartenenza.