Dopo i ripetuti vertici che si continuano a tenere a Palazzo Chigi, la quota 100 sembra diventare, ogni giorno che passa, molto più di una semplice ipotesi.

La Legge di Bilancio potrebbe davvero contenere all’interno del suo pacchetto previdenziale la misura di flessibilità tanto attesa. Il Vice Premier Luigi Di Maio continua a rilasciare dichiarazioni rassicuranti. Come riporta il quotidiano torinese “La Stampa”, flat tax, reddito di cittadinanza e superamento della riforma Fornero sono misure che dovrebbero fare capolino nella manovra di bilancio.

Al ritorno dalla pausa estiva, quando si inizierà a varare la riforma, tutto sarà più chiaro, ma intanto il Governo sembra spingere sull’acceleratore, soprattutto sull’inserimento del meccanismo di quota 100 in manovra. Se questa eventualità venisse confermata, la quota 100 entrerebbe in vigore già dal 1° gennaio prossimo.

Intanto i tagli alle pensioni d’oro

La fretta del Governo ad intervenire in modifica della legge Fornero è dimostrata dal taglio delle Pensioni d’oro, il cui decreto ieri 7 agosto è stato depositato alla Camera dei Deputati.

Di Maio ha confermato questo atto che secondo lui, dovrebbe essere approvato a settembre. I soldi recuperati confluiranno nell’altra misura previdenziale di cui tanto si parla, la pensione di cittadinanza che porterà le pensioni minime e quelle sociali a 780 euro al mese.

I 600 milioni che secondo i proponenti, verrebbero recuperati dai tagli degli assegni superiori a 4.000 euro al mese, coprirebbero l’aumento delle pensioni minime come promesso nel contratto di Governo sottoscritto da Lega e Movimento 5 Stelle. Le pensioni a partire dai 4.000 euro al mese verrebbero ricalcolate con il sistema contributivo e quindi, nella maggior parte dei casi, tagliate.

Per le pensioni flessibili servono 4 miliardi

Per quota 100 le cifre necessarie secondo le stime del Governo, dovrebbero essere intorno ai 4 miliardi di euro. Nonostante la precarietà delle casse statali e nonostante gli scettici, il Governo accelera i tempi sulla quota 100, tanto è vero che il quotidiano "Il Messaggero", con un articolo di oggi 8 agosto, dà per scontato l’inserimento della misura nella prossima manovra finanziaria.

Come dicevamo, 4 miliardi di euro e solo per il primo anno. Secondo il Governo, gran parte di questi 4 miliardi (circa 3,5 miliardi di euro) uscirebbero dal condono delle cartelle esattoriali emesse nel 2019.

Anche la cosiddetta “Pace Fiscale” infatti è misura su cui il Governo preme. In questo caso la misura potrebbe trovare posto nel Decreto Fiscale, il classico decreto collegato alla manovra di Bilancio che ha già partorito negli ultimi anni le varie rottamazioni delle cartelle.

Se tutto sarà confermato la quota 100 potrebbe partire ad inizio 2019. Si tratta di una misura che potrebbe dotare di maggiore flessibilità pensionistica il nostro sistema previdenziale.

Ci sarebbero tre combinazioni possibili per accedere alle pensioni con quota 100 e sempre addizionando l’età anagrafica con i contribuiti versati. Si lascerebbe il lavoro con 64 anni di età e 36 di contribuzione oppure con 65+35 e con 66+34.