Dopo i pagamenti della quattordicesima sulle Pensioni, che come consuetudine sono stati accorpati con i pagamenti degli assegni pensionistici con il rateo di luglio, l’Inps ha comunicato un altro giro di pagamenti per settembre. Sono in arrivo pertanto, nuovi pagamenti delle quattordicesime con il rateo di settembre, quello che arriverà il 1° settembre per chi incassa la pensione alle Poste e il 3 settembre per chi incassa presso le banche. In pratica, chi è in possesso dei requisiti utili alla fruizione della mensilità aggiuntiva e non ha ricevuto l'assegno nel mese di luglio, potrebbe ritrovarselo nel mese di settembre.

Come vedremo dopo, il pagamento di settembre non esclude l’erogazione della quattordicesima di dicembre per coloro che maturano i requisiti utili nella seconda metà dell’anno 2018.

Requisiti utili e modalità di erogazione

La quattordicesima pensioni non prevede domande o istanze perché essa viene accreditata d'ufficio da parte dell’Istituto di Previdenza Sociale che sempre automaticamente provvede ai controlli dei requisiti utili alla fruizione della mensilità aggiuntiva, pensionato per pensionato. Occorre ricordare che per aver diritto alla quattordicesima, i pensionati devono rispettare due requisiti fondamentali, uno reddituale ed uno anagrafico. Per il primo, quello relativo ai redditi, la soglia è fino a 13.192,92 euro, inteso come reddito complessivo individuale del pensionato, cioè fino a 2 volte il trattamento minimo previsto dall’Istituto.

L'Inps ha da poco lanciato la campagna di trasmissione delle dichiarazioni dei redditi relative all’anno 2015. Ed è proprio grazie a questo aggiornamento che l’Istituto provvederà a predisporre nuovi accertamenti e quindi nuovi accrediti in vista delle erogazioni delle pensioni del mese di settembre.

Come riporta l'edizione telematica del quotidiano "Il Giornale" di oggi 6 agosto, una buona notizia per molti pensionati in vista della prossima pensione di settembre.

Come comunica l’Istituto, a giugno, per le erogazioni delle mensilità aggiuntive di luglio, sono stati controllati i redditi solo di una parte dei pensionati che avrebbero diritto alla quattordicesima. Adesso al vaglio degli addetti alle verifiche, sono finite le posizioni reddituali relative ad altri 48mila pensionati. L’Inps ricorda anche che per molti pensionati non è stato possibile erogare la quattordicesima perché presentano situazioni reddituali non ancora aggiornate al 2015 (per costoro si tratta di posizioni di reddito fino al 2013).

Per questi nulla è perduto perché le somme da recuperare possono essere richieste tramite la domanda di ricostituzione di pensione per motivi reddituali.

A chi spetta?

La nota pubblicata dall’Inps, sottolinea come i dati utili alla fruizione della mensilità aggiuntiva vengono estrapolati da quelli presenti nel Casellario centrale dei pensionati al momento della lavorazione della pratica di ogni singolo pensionato. Per l’erogazione relativa all’anno 2018, non essendo ancora disponibili nel Casellario i redditi del 2017, vengono utilizzati quelli delle ultime campagne elaborate e quella del 2015 verrà aggiornata in questi giorni. Oltre al requisito reddituale è necessario rispettare anche quello anagrafico.

Infatti la quattordicesima è appannaggio di pensionati over 64, cioè di età pari ad almeno 64 anni compiuti. Pur rispettando il parametro del reddito, i pensionati che non hanno già 64 anni di età sono esclusi dalla mensilità aggiuntiva.

Per coloro che compiono i 64 anni dopo il 30 giugno, la quota di quattordicesima maturata (in base al mese di nascita) viene erogata con la tredicesima di dicembre. Il pagamento di settembre non riguarda questi soggetti. La quattordicesima a settembre riguarda i pensionati appartenenti ad una delle gestioni dell’AGO o sostitutive, esclusive ed esonerative, cioè i percettori si assegno di anzianità, vecchiaia, invalidità, anticipata e di reversibilità che non hanno percepito la quattordicesima a luglio.

Per quanto concerne gli importi, nulla cambia rispetto allo standard normale della misura. Per soggetti con redditi fino a 9.894,69 euro, si percepiranno 437, 546 e 655 euro in relazione ai contributi versati durante la vita lavorativa e rispettivamente fino a 15 anni, tra 15 e 25 ed oltre 25. Per pensionati con redditi personali compresi tra 9.894,69 e 13.192,92 euro, gli importi per le tre fasce scendono a 336, 420 e 504 euro.