Saranno solo slogan come sottolineano Fornero ed altri esponenti del mondo accademico ed economico italiano, ma fatto sta che Matteo Salvini è tornato a puntare i piedi sulla quota 100 in Legge di Stabilità. Da tempo la misura sembra essere quella che ha più probabilità di essere inserita nel pacchetto previdenziale della prossima manovra finanziaria, ma il Vice Premier leghista spinge per una quota 100 integrale, senza tutti quei paletti che avrebbero dovuto accompagnare la misura per renderla sostenibile. Il costo della misura, come sottolineato dall’Inps, il debito pubblico, le clausole di salvaguardia e le altre urgenze italiane, sono i problemi che sembravano mettere i bastoni fra le ruote alla nascita della quota 100 come promesso in campagna elettorale.

Adesso Salvini, contro tutti, a partire dall’Istituto di Previdenza Sociale e dai conti dello stesso sul costo di quota 100, sembra intenzionato a voler varare una misura senza vincoli e paletti, nella versione che secondo le stime costerebbe fino ad 8 miliardi.

Come funzionerebbe la misura?

Sostanziali e nette le differenze tra la quota 100 di cui tanto si parla in questi giorni e quella su cui Salvini si spende da tempo. Come funziona le quota 100 con paletti e vincoli? La misura può essere utilizzata da lavoratori con almeno 64 anni di età. Si lascerebbe il lavoro con 3 anni di anticipo massimo rispetto alla pensione di vecchiaia che dal prossimo gennaio salirà a 67 anni. Se per la quiescenza di vecchiaia servono 20 anni di contributi, per la quota 100 ne servirebbero almeno 36 per poter anticipare la quiescenza ai 64 anni.

La misura infatti prevede la somma di età anagrafica e contributi previdenziali per raggiungere la fatidica quota 100. Più si alzerà l’età del richiedente e meno contributi saranno necessari.

Pertanto, un soggetto di 65 anni necessiterà di 35 anni di contributi, mentre uno di 66 anni dovrà accumularne 34. Età anagrafica minima di 64 anni che rappresenta il primo paletto alla misura, che escludendo soggetti sotto l’età prestabilita, ridurrebbe di molto la platea di potenziali richiedenti della quota 100, portando la misura ad essere meno onerosa per le precarie casse dello Stato.

I contributi previdenziali utilizzabili devono essere quasi tutti effettivi, cioè da lavoro dipendente o autonomo. Infatti, altro vincolo è quello dei figurativi che per Naspi, mobilità, casse integrazioni e malattia, dovrebbero essere validi fino al tetto massimo di due anni. Rientrerebbero tra quelli validi sempre, solo le maternità per le lavoratrici ed il servizio militare.

Anche in questo caso, il vincolo taglia fuori molti soggetti che per condizioni e tipologia di lavoro svolto, ricorrono spesso agli ammortizzatori sociali. L’esempio più comune è il lavoratore edile, ma lo stesso succede a braccianti agricoli e lavoratori del settore turistico ed alberghiero, i cosiddetti stagionali.

La misura secondo il Ministro dell’Interno

La presunta insostenibilità della misura libera per tutti secondo Salvini non sarebbe un problema. I 7 o 8 miliardi che la misura costerebbe (la manovra sarà probabilmente da 25 miliardi di euro, con 12,5 di questi da destinare alla detonazione dell’aumento dell’Iva), secondo le dichiarazioni che Salvini ha rilasciato al quotidiano “Il Sole 24 Ore”, non sarebbero un problema.

Da un incontro con le medie e grandi imprese, il Vice Premier ha ottenuto la promessa che questi imprenditori, avvieranno un piano di assunzioni di giovani lavoratori, se potranno mettere a riposo e quindi in pensione, i dipendenti più anziani. Secondo Salvini, il costo di quota 100 senza vincoli, sarebbe parzialmente riassorbito dai nuovi contributi da lavoro versati all’Inps per le nuove assunzioni.

Un lavoratore mandato in pensione vale un posto di lavoro e mezzo, questo l’ennesimo slogan del Ministro leghista. Come funziona la quota 100 di Salvini? Zero paletti e zero vincoli dunque per la soluzione del Vice Premier. Per un sessantaduenne, servirebbero 38 anni di contributi a qualsiasi titolo versati tanto per citare un esempio.

Anche se non è chiaro dalle parole del leader del “carroccio”, probabile che anche un lavoratore di 60 anni potrebbe essere tra i beneficiari della quota 100 se ha accumulato 40 anni di contributi. Il tutto in collegamento con la futura quota 41 (o quota 42) che sarebbe la nuova versione di pensione anticipata da varare l’anno prossimo e che consentirebbe l’accesso alla pensione senza limiti di età.