Le Pensioni continuano a tenere banco quotidianamente ed incessantemente. L’argomento in queste ultime ore è ancora più dibattuto per via del rumore che hanno fatto le dichiarazioni di Salvini intenzionato a spingere per inserire la quota 100 nella legge di bilancio, senza vincoli e paletti. Quando ormai l’opinione pubblica ed i lavoratori sembravano certi che la quota 100 sarebbe stata varata con limiti e paletti stringenti in quanto a platea dei beneficiari, ecco che il Ministro dell’Interno è uscito con questa presa di posizione molto forte.

Come sempre su un argomento così spinoso come le pensioni, i commenti sono sia positivi che negativi. Se gli imprenditori che Salvini dice di aver interpellato in materia, sono favorevoli a questa quota 100 libera da vincoli e paletti, non è così per tecnici che il Sole 24 Ore ha interpellato al riguardo. Infatti un articolo del quotidiano di oggi 5 settembre riporta le considerazioni di illustri esponenti del modo giuslavorista ed accademico, con in prima linea l’ex Ministro Elsa Fornero.

Cosa ha detto Salvini

Secondo il leader della Lega, la quota 100 deve essere misura libera da vincoli e paletti perché è assolutamente sostenibile dal punto di vista dei conti pubblici. Il costo stimato intorno agli 8 miliardi infatti sarebbe coperto da un aumento della contribuzione da lavoro dipendente incassata dall’Inps per via delle nuove assunzioni che scaturirebbero dalla nascita della quota 100 per tutti.

Dal mondo delle medie e grandi imprese che Salvini a interpellato sull’argomento, i consensi sono stati unanimi. Secondo il Vice Premier, gli imprenditori avrebbero promesso di avviare un maxi piano di assunzioni di giovani a fronte dello svecchiamento del parco dipendenti più anziani che accederebbero alla pensione con la quota 100.

Salvini ha ribadito il concetto, riportato dal Sole 24 ore al quale il Ministro dell’Interno ha rilasciato l’intervista che ha fatto tanto rumore, che un lavoratore mandato in pensione, vale un posto di lavoro e mezzo in più per i giovani la cui occupazione oggi latita. Dalle parole del Vice Premier non si capisce ancora bene se davvero la quota 100 di cui parla lui sia quella in origine pubblicizzata durante gli slogan elettorali.

Come funzionerà la quota 100? Il dubbio oggi è ancora più forte. Resta il fatto che età minima di accesso a 64 anni, contributi figurativi ridotti a due anni e priorità ai lavoratori usciti da crisi aziendali, che erano i paletti su cui sembrava lavorare l’esecutivo, sono rimessi in discussione da Salvini.

Economisti e tecnici perplessi

Colei che ha dato vita alle attuali norme previdenziali che il governo vorrebbe superare è apertamente in disaccordo con le parole del Vice Premier. Sul quotidiano la Fornero ha ribadito che non è assolutamente in accordo sul fatto che l’occupazione si rilancia mandando a riposo i lavoratori. Secondo la professoressa, una economia di uno Stato in grado di creare occupazione lo fa indistintamente dall’età delle persone e dal loro genere.

Secondo la Fornero, presto il leader del “carroccio” capirà che in politica resta impossibile soddisfare tutte le richieste ed accontentare tutte le fasce di cittadini. L’esempio che fa l’ex Ministro è quello della contribuzione utile alle pensioni che se aumentata, accontenterebbe i lavoratori maschi, ma penalizzerebbe le donne che notoriamente hanno maggiori difficoltà a trovare lavori duraturi e continui dovendo dividersi e sacrificare la carriera per le esigenze di cura della famiglia. Senza considerare che la misura dovrebbe essere coperta con soldi che con ogni probabilità andranno ad aumentare il debito pubblico, incidendo sulle future generazioni anche in relazione agli importi delle pensioni che andranno a percepire.

La Fornero non è la sola esponente del mondo accademico a manifestare disappunto e sconcerto di fronte alle nuove affermazioni di Salvini che sembrano di nuovo semplici slogan. Michele Tiraboschi, direttore di "Adapt" (una onlus che si occupa di studi internazionali sul diritto del lavoro), sempre sulle pagine del Sole 24 Ore, manifesta dubbi sulla bontà di quota 100 per i giovani che oggi sono alle prese con carriere discontinue che non permettono loro di accumulare contributi previdenziali in numero sufficiente a quelli che effettivamente servirebbero per la misura ( tra i 35 ed i 40 se davvero la quota 100 fosse libera per tutti).