Susanna Camusso (segretaria generale della Cgil) è recentemente intervenuta giudicando l'attuale operato del Governo 'giallo-verde' inerente il sistema previdenziale. Non può bastare quota 100, al momento mero slogan, ha affermato la sindacalista: 40/41 anni di servizio devono essere sufficienti per andare in pensione. Nelle sue parole trapela tutto il disappunto nei riguardi di un esecutivo che allo stato attuale non sta tutelando i suoi cittadini e che è molto lontano dall'annuncio di abolizione della riforma Fornero.

Camusso: sulle pensioni anticipate siamo fermi all'annuncio della quota 100

Delusione e amarezza sono emersi dalle parole pronunciate dalla sindacalista, che con la sua intervista rilasciata a Marco Damilano (L'Espresso) durante l'ultima giornata della V edizione delle Giornate del Lavoro (Lecce) si è detta contraria alle modifiche ipotizzate alla riforma Fornero.

In primis - dice la leader Cgil - continua a mancare il confronto con le parti sociali come se l'esecutivo non volesse ripartire dall'accordo stilato tra le parti sociali e il governo nella precedente legislatura, punti importanti da cui, invece, dicono all'unisono i sindacati sarebbe bene ripartire. Anche perché la quota 100 si allontana e di molto, ha detto Camusso, dalla promessa di abolire la Fornero annunciata in campagna elettorale.

Inoltre, ha aggiunto, siamo fermi all'annuncio della quota 100, come a dire che al momento non sono chiare nemmeno le vere intenzioni dell’esecutivo su questa misura, che comunque lascerebbe fuori lavoratori precoci, donne con carriere discontinue, esodati e quante ambiscono alla proroga dell’opzione donna.

Pensioni, Camusso d'accordo con Salvini: 40/41 anni devono bastare

La Camusso pare essere d'accordo almeno con alcune cose dette da Salvini a "Porta a porta" e poi ribadite a "Domenica Live", ossia che 41 anni devono bastare per poter accedere alla pensione. Infatti la sindacalista ha affermato, dicendosi pro precoci: “è importante avere un sistema che non costringa i lavoratori all'inseguimento perenne della pensione.

Se lavorano 40 o 41 anni deve bastare” . Poi ha precisato che non è normale che un lavoratore, ad esempio un edile (dimenticato anche dalla precedente legislatura) debba restare su un impalcatura fino a 67 anni. Mentre ai giovani non viene garantita, mancando il lavoro, una vera prospettiva previdenziale.