Alberto Brambilla, esperto previdenziale della Lega e consulente fidato di Salvini, è intervenuto sul palco delle 'Giornate del lavoro a Lecce', evento organizzato dalla Cgil, ed è parso propenso alla proposta fatta dal vicepremier Salvini su quota 100 dai 62 anni, mentre è totalmente contrario alle Pensioni minime proposte da Di Maio. La misura a suo avviso ‘spaccherebbe il sistema.

Pensioni, quota 100 dai 62 anni: si può fare abbinando il fondo esubero

Sulla pensione anticipata quota 100 Brambilla è sempre intervenuto in passato affermando che per la tenuta dei conti l'età d'ingresso era fissata ai 64 anni d’età, con due anni di contributi figurativi ed il ricalcolo contributivo dal '96.

Paletti che avevano e di molto ristretto la platea dei potenziali aventi diritto e che avevano fatto infuriare i lavoratori sui Social.

La speranza è stata rilanciata da Matteo Salvini, che negli studi di Porta a Porta ha annunciato di aver chiesto all'esecutivo di abbassare la soglia anagrafica d’ingresso alla quiescenza a 62 anni perché 64 è un limite troppo elevato. Alberto Brambilla pare quindi aver riaperto le speranze ribadendo che la quota 100 dai 62 anni e 38 di contributi - come dichiarato dal leader della Lega - sarebbe allo studio combinando l'analisi con i fondi esubero e di solidarietà, che sembrano già funzionare bene in molti settori e che potrebbero permettere un ampliamento di platea col supporto delle imprese.

Brambilla: 'No all'aumento delle pensioni minime, spacchiamo il sistema'

Se da un lato, nonostante le risorse potrebbero non essere facili da reperire, Brambilla (Presidente Centro studi e ricerche itinerari previdenziali) avrebbe riaperto ad una maggiore flessibilità in uscita, lasciando aperta la via della quota 100 dai 62, dall'altro avrebbe detto un secco ‘no’ alla proposta di Di Maio sulle pensioni minime.

La ragione sarebbe proprio etica: “Se io fossi un artigiano, un commerciante, un imprenditore...non verserei più, tanto se poi devo prendere 780 euro...spacchiamo il sistema”. Come a dire che il Governo così facendo incentiverebbe il lavoro nero, perché i versamenti contributivi non avrebbero più il valore attuale, essendoci comunque il ‘salvagente’ di una pensione minima a 780 euro garantiti. Dal canto suo il vicepremier Luigi Di Maio ha replicato dicendo che l’economista parla a titolo personale e che la pensione minima di cittadinanza si farà.