Il governo continua a studiare le ipotesi di riforma delle Pensioni in vista della legge di Bilancio 2019. Come annunciato dal vicepremier leghista Matteo Salvini nei giorni scorsi a Porta a Porta, nella manovra dovrebbe trovare spazio la soluzione quota 100 a partire da 62 anni: lo ha confermato ieri ad Agorà su Rai Tre il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio Durigon impegnato in questi giorni nel dossier sulla previdenza. Il sottosegretario ha annunciato che per quanto riguarda il settore privato si stanno studiando formule per la pensione anticipata addirittura prima dei 62 anni.

Tra le altre misure previdenziali previste nel contratto di governo M5s-Lega guidato dal premier Giuseppe Conte anche la proroga del regime sperimentale di Opzione donna e la quota 41 precoci, ma su questo ancora si attendono delle parole di chiarezza da parte dell’esecutivo e in particolare dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio.

Pensioni, il sottosegretario Durigon: la nostra riforma sarà davvero innovativa

“Noi – ha confermato Claudio Durigon ad Agorà – stiamo lavorando sulla riforma Fornero. Matteo Salvini ha già annunciato la quota 100 a partire da 62 anni, quindi non piena ma con il paletto dell’età. Stiamo vedendo i costi – ha spiegato il sottosegretario al Lavoro - per individuare la strada migliore per attuarla.

Leggo di 13 miliardi ma non è questo il costo effettivo di quota 100 da 62 anni. Da uno studio realizzato dall’Inps – ha ricordato - quota 100 libera veniva 14 miliardi, quindi a 62 anni non può di certo essere questa la cifra, ma siamo intorno a 6-8 miliardi il primo anno, questo è quello che in qualche modo è il costo effettivo di quota 100.

Credo fortemente – ha sottolineato l’esponente del governo gialloverde - che la riforma Fornero deve essere abolita per attuare una forma di patto generazionale, noi vogliamo inserire nel mondo del lavoro persone che in qualche modo subentrino a quelle che escono”.

Pensioni per i lavoratori del privato anche prima dei 62 anni, le ipotesi allo studio

‘Su questo – ha annunciato Durigon - stiamo studiando anche con associazioni datoriali e con i vari sindaci una formula di fondo integrativo, in modo che noi possiamo addirittura abbassare questa età e interagire su quello che può entrare. Sul settore privato quindi stiamo studiando una formula per mandare le persone in pensione anche prima dei 62 anni. Avremo un incontro fattivo tra noi tecnici in modo da trovare una soluzione effettiva. Credo che effettivamente che la nostra riforma pensioni – ha concluso - sarà davvero innovativa”.