"In pensione con il meccanismo di Quota 100, ma a partire dai 64 anni di età anagrafica", a spiegarlo è l'esperto di previdenza della Lega Alberto Brambilla. Secondo l'economista, infatti, quota 100 sarà una misura utile per garantire una maggiore flessibilità in uscita ma nello stesso tempo dovranno essere riconosciuti alcuni sconti alle lavoratrici e alla categoria dei lavoratori precoci.
Stando quanto riportato da "Panorama", il consulente della Lega ha illustrato la situazione in materia previdenziale registrata in Italia negli ultimi anni: il rapporto fra lavoratori attivi e pensionati è pari a 1,5 attivi per ogni pensionato mentre il Pil cresce in misura inferiore rispetto a quanto previsto dalla Riforma Dini.
A preoccupare, anche il livello di occupazione registrato in Italia: il numero di occupati, infatti, ammonta a circa 23,290 milioni.
Brambilla propone il Fondo esuberi
È questo il motivo che spinge lo stesso Brambilla a proporre nuove misure che possano accompagnare il meccanismo di Quota 100, che con molta probabilità sarà inserito nella nuova Legge di Bilancio. Si partirà dai 64 anni di età anagrafica unitamente ai 36 anni di versamenti contributivi. L'economista, inoltre, avrebbe spiegato che potrà essere utilizzato un Fondo esuberi costituito nel lontano 2000 ed interamente finanziato da imprese e lavoratori che nel corso degli anni ha facilitato il pensionamento di circa 62 mila persone. "Chi riceverà una prestazione economica dal Fondo esuberi non andrà ad implementare la platea dei pensionati poiché andranno ugualmente in pensione al raggiungimento dei requisiti vigenti", ha spiegato ancora Brambilla.
L'Ape sociale deve essere sostituito
La misura, tuttavia, rappresenta una soluzione a costo zero per le casse statali visto che, i cosiddetti Fondi esuberi saranno finanziati intermante dal versamento dei contributi da parte dei lavoratori e datori di lavoro che costituiscono circa lo 0,30% del monte redditi. Sempre quanto riportato da "Panorama", con la proposta lanciata da Brambilla circa il 90% dei lavoratori potrebbero trovare molta più facilità nell'accaparrarsi l'agognata pensione mentre una restante parte rimarrebbe esodata ma comunque in attesa di una salvaguardia previdenziale.
Per attuare la proposta ed utilizzare il Fondo esuberi, però, si dovrà rinunciare all'Ape Sociale che l'anno scorso ha garantito un reddito ponte fino ad un massimo di 1.500 euro mensili alle categorie svantaggiate.