Decreto fiscale e manovra finanziaria licenziate positivamente dal governo ieri sera con un lungo Consiglio dei Ministri. Dal reddito di cittadinanza alla pace fiscale, dal taglio delle Pensioni d’oro alla quota 100, tutti gli argomenti più dibattuti delle ultime settimane hanno trovato conferma negli atti che adesso andranno alle Camere per la loro approvazione ed eventualmente correzione. In materia previdenziale dunque si continua sulla strada da tempo tracciata, quella che porta a quota 100 che resta la novità previdenziale sulla quale il governo si gioca le prime carte per riformare il sistema e cancellare la tanto odiata legge Fornero.

Quota 100 ci sarà nella legge di Bilancio e permetterà a molti lavoratori di anticipare considerevolmente l’uscita dal lavoro e l’ingresso nel mondo delle pensioni, rispetto alle attuali soglie di uscita che il sistema ha ereditato dalla riforma del governo Monti. Come si andrà in pensione con quota 100? La misura ormai è nota un po’ a tutti, con il doppio vincolo, anagrafico-contributivo imposto, ma adesso ci saranno alcuni dettagli da mettere a punto, probabilmente con gli emendamenti che sicuramente alle Camere saranno molteplici.

Quota 100 e funzionamento

Parlare di quota per la nuova misura, secondo una attenta analisi del quotidiano “Il Messaggero” sembra esercizio azzardato. La misura porterà il nome di quota 100, ma non consentirà a tutti coloro che sommando età e contributi previdenziali raggiungono 100, di andare in pensione.

Infatti 62 anni di età e 38 di contributi versati saranno i limiti minimi per accedere alla misura. Quota 100 non sarà appannaggio di soggetti che non hanno ancora compiuto i 62 anni di età e che non hanno almeno 38 anni di lavoro coperto da contribuzione. Quota 100 resterà unicamente fruibile da chi si trova per quanto prima detto con 62+38.

Altre combinazioni possibili, ma che oggettivamente vanno oltre la quota 100 sono 63+38 (quota 101), 64+38 (quota 102) e così via.

Finestre di uscita e data di partenza

La copertura dei costi di quota 100 è l’ostacolo più difficile del governo in sede di varo di questa misura. Il doppio parametro anagrafico-reddituale è stato imposto proprio per questioni di risparmio.

Per lo stesso motivo sembra certo che alla misura venga imposto il meccanismo delle finestre mobili che sposterebbe in avanti nel tempo la data di decorrenza della pensione dopo aver raggiunto i requisiti. Il via della misura confermato ieri dopo il Consiglio dei Ministri dovrebbe essere febbraio, quando si aprirà la prima finestra utile all’uscita. Quelle successive dovrebbero essere a carattere trimestrale o quadrimestrale. Adesso c’è da valutare se il meccanismo delle finestre verrà inserito solo per la nuova misura di quota 100 o se sarà esteso alle attuali misure previdenziali vigenti, compreso i due pilastri del sistema, la pensione anticipata e quella di anzianità. Sempre come riporta il Messaggero, se il sistema a finestre venisse allargato alla pensione di anzianità per esempio, nel 2019 chi raggiunge i 43 anni e 3 mesi di contributi versati utili per la pensione anticipata, si vedrà erogare il primo rateo di pensione tre o quattro mesi dopo aver maturato il requisito di accesso. Lo stesso varrebbe per le pensioni di vecchiaia a 67 anni che sempre per via delle finestre, potrebbero venire incassate solo dai 67 anni e 3 mesi.