Il Governo M5S - Lega starebbe facendo studiare ai tecnici del Ministero dell'Economia e quelli del Lavoro una modalità di riscatto parzialmente gratuito degli anni di laurea che non incida eccessivamente sulle casse dello Stato e che consenta di arrivare più velocemente a cumulare i requisiti necessari per poter raggiungere l'agognata pensione con la famosa Quota 100. Secondo quanto riportato dall' "HuffingtonPost Italia" si tratterebbe di un ipotesi di lavoro che avrebbe delle concrete possibilità di essere introdotta nella prossima Legge di Bilancio 2019 il cui iter parlamentare dovrebbe iniziare il prossimo 20 ottobre.

Un'idea ripresa dalla precedente legislatura

Di fatto, come evidenzia l'"HuffingtonPost italia" si tratterebbe di un'idea già avanzata nel 2017. L'"HuffingtonPost Italia" cita il quotidiano della Confidustria "Il Sole24ore". Secondo quest'ultimo già nella Legge di Bilancio 2017 presentata dal Governo Gentiloni era stata introdotta la possibilità di riscattare gli anni di laurea ai fini pensionistici. Questa possibilità era stata concessa allo scopo di agevolare gli esodi dal settore bancario utilizzando le risorse del Fondo di solidarietà del credito bancario e cooperativo. Tale possibilità ora potrebbe essere estesa anche ad altri Fondi pensionistici del cosiddetto Terzo Pilastro, cioè la previdenza integrativa.

Tra questi potrebbero rientrare i Fondi relativi al settore delle assicurazioni, dei lavoratori della chimica e del trasporto pubblico.

Un ulteriore beneficio derivante dal riscatto

Fino al 31 agosto 2018 l'Inps aveva ricevuto quasi 62300 domande di riscatto degli anni di laurea e ne aveva accolte circa 28400. Se dovesse essere inserita questa ulteriore possibilità andare in pensione con Quota 100 diventerebbe certamente più facile, ma sarebbe anche molto più conveniente.

Infatti uno degli obiettivi che si vorrebbe raggiungere introducendo il riscatto gratuito degli anni di laurea sarebbe quello di consentire ai futuri pensionati di percepire un assegno pensionistico più elevato.

Come dovrebbe funzionare il cumulo degli anni di laurea

Secondo quanto trapela dalle stanze ministeriali l'ipotesi di riscatto parzialmente gratuito degli anni di laurea rientrerebbe nel più ampio piano di Pace contributiva che fa il paio con la più famosa Pace Fiscale.

Il riscatto sarebbe completamente gratuito per alcune fasce di reddito ma sarebbe comunque garantito da delle specifiche agevolazioni concesse a questo scopo ai datori di lavoro. Questi ultimi, infatti, dovrebbero farsi carico del costo contributivo degli anni di laurea dei propri dipendenti. Anche perché attualmente per poter riscattare gli anni dell'università ai fini previdenziali il lavoratore deve sostenere un sforzo economico non indifferente.

Più nello specifico verrebbe ripreso l'impianto di una proposta di legge presentata nel corso della scorsa legislatura dall'Onorevole Salvatore Deidda di Fratelli d'Italia. La proposta di Deidda prevedeva la gratuità del riscatto per il primo anno a seguito del rispetto di specifici requisiti.

E agevolazioni fiscali per riscattare gli anni successivi al primo.

In pratica, nella proposta Deidda il riscatto era completamente gratuito per i nati dopo il 1980 che dichiaravano un reddito non superiore a 15000 euro lordi annui. Il contributo per gli anni successivi al primo sarebbe parametrato a quello dei soggetti inoccupati. Il costo del riscatto sarebbe calcolato moltiplicando il minimale per l'accredito di un anno relativamente alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi da moltiplicare per le varie aliquote di computo diverse a seconda della diversa gestione separata. Per quanto riguarda le nuove immatricolazioni universitarie si starebbe pensando di consentire il versamento annuale congiuntamente alle Tasse universitarie in una percentuale pari al 50% dei contributi previsti per i soggetti inoccupati.