Le ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi mercoledì 31 ottobre, riguardano la messa a punto del Governo della misura Quota 100. Arrivano novità, certamente non entusiasmanti, per i dipendenti statali: infatti, i primi candidati del settore pubblico, per il nuovo provvedimento di anticipo pensionistico, potrebbero dover aspettare addirittura nove mesi per poter incassare il primo assegno.

La ministra della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, ha espresso, infatti, la propria preoccupazione per l'ampio turn over a cui si andrebbe incontro nel 2019, viste le numerose uscite previste.

Intanto, l'economista Marco Leonardi spara a zero contro il Governo e contro la riforma pensioni e il reddito di cittadinanza.

Pensioni, per gli statali la prima finestra per Quota 100 potrebbe arrivare solo dopo 9 mesi

Come riportato dal quotidiano economico 'Il Sole 24 Ore' di oggi, mercoledì 31 ottobre, l'attesa di nove mesi riguarderebbe solamente la prima applicazione della misura Quota 100: infatti, dopo il promo ciclo di pensionamenti, l'intenzione sarebbe quella di tornare alle due finestre mobili semestrali. Ricordiamo che i lavoratori del settore privato, invece, dovrebbero poter contare su quattro finestre di uscita.

Marco Leonardi su Quota 100 e reddito cittadinanza: 'Alla fine il prezzo lo pagheremo noi'

Il consigliere economico Marco Leonardi, attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, ha commentato la bozza quasi definitiva della Legge di Bilancio 2019, mettendo in risalto il fatto che i due provvedimenti riguardanti Quota 100 e reddito di cittadinanza saranno varati attraverso dei provvedimenti collegati alla manovra finanziaria.Leonardi sottolinea come, in media, provvedimenti di questo genere ci impiegano più di sei mesi per l'esame da parte dei due rami parlamentari, Camera e Senato.

Il 'professore' sottolinea, inoltre, il fatto che si tratterà di due provvedimenti complicati, il che significa che di riforma pensioni e di reddito di cittadinanza se ne parlerebbe dopo le elezioni europee.Il timore di Leonardi è quello relativo al fatto che Movimento Cinque Stelle e Lega vogliano far di tutto affinché si possa chiudere con le due importanti misure entro il mese di aprile, 'per buttar lì qualche soldo prima delle elezioni'.

'Alla fine il prezzo lo paghiamo noi', sottolinea Leonardi, aggiungendo come metta tristezza che temi così importanti e seri vengano trattati così superficialmente dai vicepremier Di Maio e Salvini. L'economista ritiene che l'Italia non si possa permettere Quota 100 e reddito di cittadinanza in quanto misure insostenibili e dannose.

Governo, pensioni e reddito di cittadinanza: entro il 13 novembre bisogna dare una risposta

E' chiaro come il Governo stia cercando in tutti i modi di risolvere i nodi relativi a Quota 100 e reddito di cittadinanza, visto che, indubbiamente, rappresentano le misure più costose sulla Legge di Bilancio 2019. In ogni caso, i risparmi potrebbero arrivare dall'attuazione: per quanto riguarda Quota 100, come abbiamo detto, i risparmi potrebbero essere raggiunti attraverso tempi più lunghi di applicazione per gli statali e l'introduzione di paletti per i dipendenti privati, ma anche con un avvio più lento per quanto concerne il reddito di cittadinanza.

L'unica cosa certa è che entro il prossimo 13 novembre, il Governo Lega-Movimento Cinque Stelle sarà chiamato a presentare a Bruxelles, il progetto di manovra dovutamente corretto. Se l’Italia non rispetterà la rigida regola imposta dall'Unione Europea in merito alla riduzione del debito, attraverso una revisione al ribasso del deficit/pil, il rischio è quello relativo all'apertura di una procedura di infrazione.