Nel weekend appena trascorso sono emersi dubbi circa la fattibilità della proroga di Opzione Donna, misura contenuta nella manovra finanziaria per il 2019. Ad esporre le proprie perplessità è stato Cesare Damiano, ex presidente della commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. L'onorevole del Partito Democratico ha fatto riferimento ai numeri forniti dall'Inps, secondo i quali le risorse per una proroga di tre mesi da parte del regime sperimentale studiato per le donne sono pari a 2,5 miliardi di euro, coinvolgendo circa 36 mila donne. Da qui il calcolo sui tre anni fatto da Damiano, periodo corrispondente alla proroga voluta dal governo, che porta la cifra a 30 miliardi.

Damiano scettico su Opzione Donna

Ospite di un convegno sulle Pensioni organizzato a Roma dall'associazione Lavoro&Welfare, Cesare Damiano si è mostrato quindi scettico su Opzione Donna e sulle reali possibilità di una proroga a fronte dei miliardi destinati alla riforma pensionistica voluta da Movimento 5 Stelle e Lega Nord. Secondo quanto dichiarato dall'ex ministro del Lavoro, la pensione anticipata delle donne a 58 anni (59 per le autonome) con 35 di contributi avrebbe costi superiori anche ai 7 miliardi di quota 100, il totale delle risorse riservate dal governo al prepensionamento dei lavoratori con la formula 62 anni e 38 di contributi.

La domanda che Damiano si pone è la seguente: "Dove sono queste risorse?".

Il filo logico seguito dall'esponente Dem ha come base di partenza i numeri dell'Inps su una proroga di Opzione Donna della durata di 3 mesi, calcolando il coinvolgimento di un numero elevato di lavoratrici (36 mila). Ad ora non si registrano repliche da parte né del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, né dagli altri esponenti del governo.

Nel suo discorso, Damiano ha poi incluso anche la pensione a quota 41, sottolineando i 6 miliardi di spesa previsti per consentire ai lavoratori precoci di lasciare il lavoro dopo aver maturato 41 anni di contributi.

Proroga triennale di Opzione Donna nella manovra finanziaria per il 2019

Il testo della manovra finanziaria per il prossimo anno include una proroga triennale del regime sperimentale.

I nuovi requisiti di Opzione Donna hanno portato a un innalzamento dell'età di 12 mesi. Infatti, le lavoratrici dipendenti possono richiedere l'uscita anticipata con 58 anni, mentre sono 59 anni gli anni richiesti alle lavoratrici autonome. Invariati invece gli anni contributivi, con il requisito minimo rimasto a 35 anni.