Non ha alcun dubbio il Presidente dell’Inps Tito Boeri, il termine che accompagna quota 100 (la misura di pensione anticipata voluta dal Governo giallo verde) è assolutamente fuorviante, e deve essere, per correttezza cambiato. La gente, specifica Boeri, ha capito poco del provvedimento che dovrebbe vedere la luce con un decreto ad hoc o con un emendamento alla manovra, e si sta illudendo, ma vi sono paletti importanti da rispettare per potervi accedere. Di diverso avviso Claudio Durigon, che difende la misura di pensione anticipata che vedrà la luce nel 2019.

Pensioni 2019, Boeri: via la parola quota 100, è fuorviante

Ingannevole questa quota 100 così come proposta dall'esecutivo, non corrisponde a quanto l’immaginario collettivo aveva inteso in campagna elettorale e dal contratto di Governo, non si tratta infatti della possibilità, fa notare critico il Presidente dell’Inps, di poter accedere alla quiescenza una volta raggiunta la quota 100, perché chi ha 63 anni d’età e 37 di contributi resta fuori. Eppure la somma fa 100. Ecco perché ribadisce Boeri, “Il termine quota 100 è davvero fuorviante, dovremmo abolirlo”. Su questo moltissimi lavoratori danno ragione a Boeri criticando il Governo e la misura, ormai diventata uno dei cavalli di battaglia della manovra 2019 insieme al reddito di cittadinanza.

Adirati i precoci che trovano assurdo dover attendere i 62 anni pur avendo alle spalle oggi già 41/42 anni, per loro questa opzione di uscita anticipata non solo è fuorviante ma è addirittura una beffa.

Quota 100, Durigon: si tratta di libera scelta, garantirà il turn over

Per Claudio Durigon, sottosegretario leghista al ministero del Lavoro, non è così, la quota 100 non è ingannevole, sono infatti ormai noti i requisiti richiesti per potervi accedere: 38 gli anni di contributi richiesti e 62 quelli anagrafici.

Inoltre si tratta pur sempre di una libera scelta, priva di penalizzazioni aggiuntive. Chi vuole uscire lo potrà fare dal prossimo aprile 2019, chi invece vorrà restare al lavoro proseguirà ed attenderà i requisiti richiesti dalla legge Fornero. E' sicuramente un primo passo per arrivare poi alla quota 41 per tutti che resta l’obiettivo del Governo, nel prossimo immediato futuro.

Confermato anche il divieto di cumulo tra reddito da lavoro e pensione. Così chiosa Durigon intervenendo a Radio Cusano Campus: “Quota 100 è un’opzione e non un vincolo per il lavoratore, ma crediamo che ci sia un buon tiraggio di quest’azione. A fronte di questo, già nel pubblico impiego abbiamo sbloccato il turn over e ci sarà un rapporto di 1 a 1 tra entrate e uscite”.