Ancora preoccupazioni per quanto riguarda l'entrata in vigore della nuova norma in materia previdenziale che disciplina la flessibilità in uscita con il sistema della Quota 100. Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, però, conferma di voler andare avanti senza lasciarsi 'intimidire' dalla Commissione Europea.
Salvini contro Juncker: 'Nessuna modifica alla manovra'
A margine dell'intervento alla scuola di formazione politica della Lega tenutosi a Milano, infatti, il segretario federale della Lega ha affermato senza troppi giri di parole: "Noi non siamo contro l'Europa ma contro la sovrastruttura burocratica e asfittica della Commissione Ue che ha ingabbiato l'Europa nella sua struttura".
Così, lo stesso Salvini avrebbe risposto al Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker che non sembrerebbe intenzionato ad accettare le condizioni dell'Italia e potrebbe respingere nuovamente la Manovra Finanziaria. E' questo il motivo che potrebbe comportare un ulteriore slittamento della Quota 100 e del cosiddetto reddito di cittadinanza.
Il segretario federale della Lega, inoltre, avrebbe spiegato che il Governo non intende compiere passi indietro e non intende toccare una virgola del testo della Legge di Stabilità 2019. Quanto alla Quota 100, quindi, si continuerà per la strada tracciata dall'esecutivo giallo-verde nonostante le recenti stime elaborate dalla Commissione Europea parlano di una previsione di crescita in ribasso: con molta probabilità il pensionamento anticipato verrà introdotto da un decreto ad hoc collegato alla manovra mentre la Legge di Bilancio si limiterà ad individuare le risorse necessarie per finanziare il reddito di cittadinanza e la Quota 100.
Secondo Padoan il Governo si basa su numeri poco credibili
Intanto, anche l'ex ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan avrebbe criticato profondamente le scelte politiche dell'attuale Governo. A margine dell'audizione tenutasi presso la Commissione Bilancio alla Camera, infatti, ha spiegato che l'impatto sulla crescita sia sovrastimato e che l'esecutivo ha elaborato la manovra basandosi su numeri poco credibili: " I pilastri della manovra non sono in grado di garantire la crescita prospettata dal Governo", ha sottolineato l'economista.
Come ormai noto, gli interventi sulle Pensioni potrebbero gravare circa 6,7 miliardi di euro per le casse statali e non saranno sufficienti per soddisfare tutte le esigenze dei lavoratori che ormai da anni sono alle prese con le rigide norme della Riforma Fornero. Difatti, il Governo ha preferito aggiungere che la precedente Legge pensionistica non verrà superata entro l'anno ma a margine dell'intera durata della legislatura.