Nei giorni scorsi si è svolto l'esame di abilitazione alla prova forense per l'anno 2018, in cui migliaia di candidati si sono cimentati nella redazione di atti e pareri relativi a materie di diritto civile e penale. Anche per quest'anno, grazie al rinvio della riforma, gli aspiranti avvocati hanno potuto godere del sostegno offerto dall'utilizzo dei codici annotati con la giurisprudenza, supporto garantito anche per l'esame di abilitazione del 2019.

Le prime due prove

L'11 e il 12 dicembre hanno avuto luogo, presso i luoghi previamente indicati dalle varie Corti d'Appello, le prove relative alla redazione di un parere su una materia regolata dal codice civile e un parere su una materia regolata dal codice penale.

Contrariamente agli atti, i pareri non necessariamente devono portare ad una conclusione favorevole per il cliente: è necessario, infatti, che il candidato, assunte le vesti del difensore, faccia una panoramica generale della situazione giuridica che si presenta al proprio cliente, sulla base degli elementi messi a disposizione nella traccia. Durante la prova, vengono narrate due tracce: ogni candidato deve sceglierne una e cercare di svolgerla nel tempo massimo di 7 ore.

Le tracce di diritto civile

L'istituto principale della prima traccia era rappresentato dall'usucapione, metodo di acquisto della proprietà a titolo originario, fondato sul possesso continuato del bene per almeno venti anni.

Nel caso raccontato nella traccia, tale istituto doveva essere conciliato con quello della trascrizione, che ha natura dichiarativa: in altre parole, si trattava di stabilire chi avesse ragione tra il soggetto che aveva usucapito il bene e colui che, invece, ne aveva trascritto l'atto di vendita.

La seconda traccia di diritto civile, invece, aveva ad oggetto le cosiddette obbligazioni naturali: nello specifico, l'aspirante avvocato doveva chiarire se il cliente poteva ripetere una somma pagata per ripagare un debito da gioco, considerando che la promessa di pagamento era stata estorta sotto minaccia.

Le tracce di diritto penale

La prima traccia relativa alla materia regolata dal codice penale, chiedeva specificatamente di fare un quadro generale sulla regolazione dei reati commessi all'estero. Dopo un breve cenno all'art. 9 c.p., dunque, al candidato era richiesto di trattare il tema della falsa dichiarazione ad un pubblico ufficiale, relativamente all'atto di nascita di un bambino nato a seguito di un procedimento di fecondazione eterologa, vietata nel nostro Paese ma lecita secondo la legge del Paese estero in cui il fatto si è verificato.

La seconda traccia, invece, poneva il problema di conciliare il reato di sostituzione di persona con quello di falsa dichiarazione a pubblico ufficiale e di truffa aggravata a danni dello Stato: la cliente, infatti, si era sostituita a sua sorella nello svolgimento di un concorso pubblico, funzionale ad una assunzione nel settore diplomatico.