Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 14 dicembre 2018 vedono ancora mancare un accordo sulla Manovra tra il Governo italiano e la Commissione Europea, nonostante le nuove proposte messe sul tavolo. Sulla quota 100 si punta a contenere i costi con una clausola di salvaguardia rispetto alla spesa annua, oltre che attraverso l'adozione di finestre mobili d'accesso. A tal proposito il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha confermato l'intenzione di mantenere in essere la misura nonostante il disaccordo con Bruxelles, ma dall'opposizione non sono mancate critiche agli ultimi sviluppi.

In particolare, si evidenza che tra i nodi irrisolti vi sono costi per miliardi di euro, mentre si fa notare anche che le misure proposte per flessibilizzare il sistema pensionistico sono inefficienti oltre che poco efficaci. Infine, dai Comitati dei lavoratori esodati si organizzano nuovi presidi per il prossimo 17 dicembre a Roma.

Pensioni anticipate e nuova Q100: nella pubblica amministrazione via da luglio con finestre mobili

Nonostante le premesse di un avvicinamento tra le posizioni ad inizio settimana, il confronto tra il Governo italiano e la Commissione europea sembra presentare ancora diversi nodi irrisolti mentre la data del possibile avvio della procedura d'infrazione (fissata al 19 dicembre) continua ad avvicinarsi.

Per il momento la ricerca di una soluzione condivisa sulla quota 100 e sul reddito di cittadinanza ha visto mettere sul tavolo non solo delle clausole di salvaguardia con nuovi tetti massimi alla spesa, ma anche un meccanismo di accesso basato su finestre mobili. Così i lavoratori che matureranno i requisiti di prepensionamento entro il 31/12 dell'anno in corso potranno andare in pensione con una finestra di tre mesi se impiegati nel privato, mentre i lavoratori statali si vedranno applicare una finestra di sei mesi.

Questo significa che nel primo caso bisognerà attendere il mese di aprile 2019, mentre nel secondo caso di luglio. Oltre a ciò, resta in essere anche il vincolo della non cumulabilità con altri redditi da lavoro e la durata triennale della sperimentazione (che resterà in vigore fino al 2021).

Di Maio (M5S): le misure restano

Nelle ultime ore si è registrata anche la replica del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio alla recente presa di posizione in arrivo da Bruxelles sulla Manovra. Il Commissario Moscovici ha definito insufficiente lo sforzo compiuto dal Governo per orientare il rapporto deficit / pil entro il 2,04%. Ma secondo l'esponente pentastellato "le misure fondamentali della manovra restano tutte, dal blocco dell’aumento Iva all’aumento delle pensioni minime e di invalidità, fino allo smantellamento della Riforma Fornero con quota 100 e ovviamente al Reddito di Cittadinanza, mantenendo invariata la platea e la somma erogata che resta 780 euro”. La strategia seguita sarà quella di aggiustare la LdB2019 revisionando il deficit, in modo tale da evitare l'avvio della procedura di infrazione.

Ma l'obiettivo finale consiste anche nel mettere in sicurezza lo spread.

Speranza (LeU): chi paga il conto sul dietrofront alla Manovra?

Dall'opposizione emergono però dure critiche al passo indietro compiuto dal Governo ed alla gestione della crisi avvenuta negli ultimi mesi. Secondo quanto esprime via Twitter l'On. Roberto Speranza, "si parla di decimali, ma in realtà la differenza tra deficit al 2,4% e deficit al 2,04% vale 6,4 miliardi di euro. È una cifra enorme" fa notare il parlamentare di Liberi e Uguali, domandando: "chi paga il conto? La Sanità? La scuola? Le pensioni? La lotta alla povertà? Salvini e Di Maio dicano finalmente come stanno le cose", indicando l'hashtag #retromarcia.

Martina (PD): serve partire dalla questione sociale

Anche dal Partito Democratico arrivano dure critiche all'impianto della Manovra ed alla modalità scelta dall'esecutivo giallo-verde per flessibilizzare il sistema pensionistico. Per il candidato alla Segreteria Maurizio Martina, occorre ripartire dalla questione sociale e dalla lotta alle disuguaglianze. In merito alla riforma previdenziale l'esponente democratico propone inoltre di "fermare questo cortocircuito che produce quota 100, stabilizzando l'anticipo pensionistico sociale, allargando la platea dei lavori gravosi, facendo la nona salvaguardia per gli esodati. E di cominciare a sperimentare l'assegno pensionistico per i giovani con carriere contributive discontinue".

Secondo Martina "Gli stessi miliardi che hanno messo su quota 100 possono essere spesi meglio".

Ardizio (Esodati): presidio dei lavoratori anticipato il 17/12

Nel frattempo dai lavoratori esodati cresce il pressing sul Governo al fine di arrivare ad una soluzione della vicenda per chi risulta ancora in attesa di una salvaguardia. "Abbiamo anticipato il presidio per un incontro il 17 dicembre ore 13 30 ore 17 con il Ministro Luigi Di Maio, col sottosegretario On. Claudio Durigon e/o col capo segreteria tecnica Giovanni Capizzuto e/o con altri collaboratori del Ministro per trovare soluzioni per gli esodati" ha comunicato Claudio Ardizio, Coordinatore di 8 Comitati Esodati. "Al mattino del 17 dicembre otterremo risposte dalla DG INPS sulle platee degli esodati esclusi". I presidi si terranno alla DG INPS lunedì 17 mattina dalle 10 alle 13 in Via Ciro il Grande 21 ed al MdL lunedì 17 pomeriggio dalle 13 30 alle 17 in Via Veneto angolo Via Molise 2 a Roma.