Tra Commissione europea e governo la discussione relativa alla manovra finanziaria del governo Conte sembra abbia preso la via giusta. Il taglio di 7 miliardi della manovra dovrebbe essere la soluzione che permetterà all’esecutivo di ricevere il consenso della Ue sulla manovra finanziaria. Stando alle ultime indiscrezioni, il taglio non andrà ad influenzare le due misure cardine della manovra, cioè quota 100 e reddito di cittadinanza, ma è altrettanto vero che qualcosa anche per queste due novità dovrà per forza essere corretto. Secondo il Messaggero, adesso l’esecutivo potrà andare via spedito sulla riforma Pensioni che probabilmente vedrà la luce con un emendamento alla legge di Bilancio.
Quota 100 quindi entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019, così come appare certo lo stop dell’aspettativa di vita sulle pensioni anticipate. Ecco come funziona la quota 100, cosa c’è di nuovo e cosa accadrà nel sistema previdenziale nel 2019.
Pensioni anticipate
La quota 100 naturalmente è la misura previdenziale più attesa ed importante del governo, ma non è l’unica. Per le pensioni anticipate, quelle che si chiamano così dall’avvento della legge Fornero che le istituì in sostituzione delle pensioni di anzianità, le novità sono altrettanto importanti. Viene di fatto previsto uno stop all'adeguamento dei requisiti per la pensione anticipata, alla speranza di vita. Per la pensione anticipata che prevede un unico requisito, cioè quello dei contributi versati, tutto resterà come adesso.
Senza alcun limite di età, ci vorranno 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, per lasciare il lavoro e andare in pensione. Evitato quindi l’aumento a 43 anni e 3 mesi (42 anni e 3 mesi per le donne) come prevedeva il meccanismo dell’aspettativa di vita che tra l’altro, influirà sulle pensioni di vecchiaia e su quella per i precoci che saliranno a 67 anni di età la prima e a 41,5 anni di contributi la seconda.
Capitolo quota 100, spuntano nuove clausole
Dal prossimo primo gennaio in vigore quota 100, ma le prime pensioni erogate con questo nuovo canale di uscita saranno previste per aprile. Questione di finestre mobili, perché la pensione con quota 100 non verrà erogata il primo giorno del mese successivo a quello dei raggiungimento dei requisiti, ma quando si aprirà la finestra.
Per il lavoratori dipendenti privati, le prime pensioni in regime quota 100 saranno erogate ad aprile ed appannaggio di chi ha chiuso il doppio vincolo entro la fine del 2018. Per gli statali invece, la prima pensione da “quotisti” scatterà a luglio. Il doppio paletto ormai è confermato, perché ci vorranno almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi.
Sulle finestre, per tranquillizzare la UE sembra si imporranno clausole, per così dire, di salvaguardia per i conti pubblici. In pratica, se la spesa salisse oltre una certa soglia, anche in corso d'opera le finestre previste anche per i privati potrebbero passare da 3 a 6 mesi. Il divieto di cumulo è un altro paletto ormai certo della misura.
Chi sceglie quota 100 non potrà cumulare con la pensione, eventuali altri redditi da lavoro dipendente o autonomo. Questo vincolo si manterrà fino al raggiungimento dei 67 anni di età, cioè dell’età pensionabile per la vecchiaia. Solo piccoli redditi da lavoro autonomo occasionale potranno essere cumulati con la pensione da quotista, con un tetto massimo fino a 5.000 euro. La misura poi, dovrebbe essere varata per un solo triennio, alla scadenza del quale l’esecutivo conta di aver avviato la quota 41 per tutti. Il requisito dell'età anagrafica di quota 100 nell’arco del triennio dovrebbe essere adeguato agli incrementi della speranza di vita.