Il Governo Conte sta facendo la sua corsa contro il tempo per strappare il via libera alla Commissione Europea sulla nuova Legge di Stabilità 2019 ed evitare la preoccupante procedura d'infrazione. Nel lungo vertice tenutosi la notte scorsa fra il Premier Conte, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, infatti, l'esecutivo avrebbe deciso di applicare dei tagli agli interventi previdenziali considerati molto costosi da Bruxelles.

Il Governo taglia 4 miliardi

Sono due i miliardi tagliati alle misure come il reddito di cittadinanza e il meccanismo della quota 100 al fine di assicurare un risparmio pari a 4 miliardi.

Nonostante ciò, il sistema delle Quote entrerà in vigore senza alcun paletto come ipotizzato tempo fa da alcuni esponenti politici. L'obiettivo principale del Governo giallo-verde, infatti, resta quello di abbassare il rapporto deficit/Pil dal 2,4 al 2,04%. Stando a quanto riporta il quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", sia il reddito di cittadinanza sia il sistema delle quote non avranno nessun paletto: il Governo, infatti, spiega che il costo del reddito di cittadinanza si spalmerà su nove mesi e non su 12 e pertanto, anche l'onere sarà minore (circa 6,1 miliardi di euro). Inoltre, secondo le stime effettuate da Palazzo Chigi, circa il 90% faranno domanda per usufruire del beneficio fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle.

Anche il sistema della Quota 100 comporterà costi minori (dagli attuali 6,7 miliardi, la misura costerà circa 4,7 miliardi), dovuto al fatto che la misura partirà nella prossima primavera.

Sempre secondo quanto afferma "Il Sole 24 Ore", l'esecutivo giallo-verde ipotizza che l'uscita anticipata con il sistema delle quote sarà una misura sperimentale solo per un triennio.

Difatti, l'obiettivo finale consiste nel dare la possibilità a tutti di anticipare l'uscita con Quota 41 a partire dal 2022. Un intervento che potrebbe comportare costi maggiori e per il quale il Governo ha provveduto a stanziare altri 7-8 miliardi di euro in più.

Juncker contrario alla Quota 100

Intanto, anche a Bruxelles si discute sulla manovra italiana ed in particolare sulle due misure considerate i pilastri fondamentali della Legge di Bilancio.

Lo stesso presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker avrebbe confermato di essere favorevole all'introduzione di programmi di reddito minimo anche se bisogna considerare le risorse da utilizzare per finanziare un intervento così costoso. Quanto alla Quota 100, invece, la Commissione Europea esprime tutta la sua contrarietà in quanto la precedente Legge contenuta nel decreto Salva Italia del Governo Monti viene considerata un modello per la salvaguardia del sistema previdenziale italiano ed in particolare dei conti pubblici.