I tempi per chiudere la trattativa tra Italia e Bruxelles diventano sempre più stretti, ma la distanza tra le parti sembra ancora lontana dall'essere colmata definitivamente. A dividere i due schieramenti, dopo l'offerta messa sul tavolo dall'esecutivo per un rapporto tra deficit e pil al 2.04%, sarebbe ancora una volta lo sforzo di intervento sui costi. Dal Bel Paese si parla di un piano sufficiente a centrare gli obiettivi di tenuta del bilancio, mentre la Commissione europea chiede ulteriori interventi per circa 4 miliardi di euro. Una richiesta che rischia di diventare troppo onerosa dal punto di vista della politica interna rispetto al contratto giallo - verde siglato con gli italiani, ed anche così si spiegano le difficoltà di limare ulteriormente la legge di bilancio 2019 senza vanificare i provvedimenti contenuti all'interno, a partire dalla flessibilità previdenziale e dai nuovi assegni di welfare.
Manovra 2019 e riforma della previdenza: le modifiche potrebbero risultare insufficienti
A chiarire che ulteriori passi in avanti erano ritenuti necessari da parte dell'esecutivo italiano è stato il Commissario UE Pierre Moscovici, che nella giornata di ieri ha fatto il punto della situazione spiegando che in merito alla proposta di accordo portata a Bruxelles "non ci siamo ancora". Una posizione sulla quale nella giornata di oggi sembra aver corretto il tiro, parlando di fraintendimento. "Lo sforzo fatto dall'Italia è consistente e apprezzabile" spiega il Commissario, indicando che "quando ho detto che non ci siamo ancora intendevo che non abbiamo ancora concluso la discussione". Un ammorbidimento che dovrebbe essere di aiuto nella prosecuzione delle trattative, ma che mette in evidenza il fatto che la procedura di infrazione non possa essere ancora considerata come evitata.
Il Ministro Tria a Bruxelles per limare il provvedimento
Nel frattempo a Bruxelles si continua a trattare per trovare la quadratura del cerchio. Al momento l'intervento di modifica della Manovra ha visto ridurre le stime della platea del reddito di cittadinanza di circa 500mila persone (dai 5 milioni ipotizzati inizialmente ai 4,5 milioni dell'ultima versione), così da far scendere i costi dai 9 miliardi previsti inizialmente ai 7,5 miliardi di euro.
Anche il superamento della legge Fornero tramite l'avvio della quota 100 è stata sottoposta ad una limatura, con l'avvio di finestre e clausole temporali in grado di ridurne i costi per altri 1,5-2 miliardi di euro. Resta comunque difficile che si possano ottenere ulteriori riduzioni senza di fatto rendere inefficaci o fortemente limitate le nuove misure.
Anche da questo si comprende perché la coperta sembri troppo corta per accontentare tutti: se alla fine un compromesso verrà trovato, capire in che modo non appare comunque scontato o di facile intuizione.