La lotta alla povertà ed alle situazioni di disagio lavorativo e sociale, per il governo guidato da Lega e Movimento 5 Stelle, ha come soluzione la nascita di una misura ad hoc utile a contrastare questi fenomeni. Il reddito di cittadinanza, che il M5S da anni ha preso come suo cavallo di battaglia, diventa realtà. Il Governo Conte, dopo rinvii e dopo attenta ed approfondita discussione, ha dato l’ok, dopo il vertice di maggioranza di ieri 17 gennaio, al decreto contenente la misura. Dalla primavera, pertanto, i cittadini in condizioni di disagio potranno iniziare a richiedere il loro inserimento in questo strumento.

L’autorevole quotidiano “Il Corriere della Sera” ha reso pubblico il decreto in tutti i suoi articoli ed in tutte le sue 24 pagine. Come funziona il reddito di cittadinanza, chi sono i beneficiari di questa misura e come si farà domanda adesso risultano quesiti a cui il decreto dà immediata risposta.

La misura in sintesi

Secondo l’Istat, la soglia della povertà ha un suo taglio specifico e fissato in 780 euro. In pratica, sotto questa cifra riferita al reddito mensile prodotto da un cittadino, si vive al di sotto della soglia di povertà. Il reddito di cittadinanza come base parte proprio da 780 euro al mese, che sarebbe la cifra da garantire a ciascun beneficiario inteso come singolo. Non tutti percepiranno questo importo, perché molti che producono redditi al di sotto di questa soglia si vedranno erogare un incentivo pari alla differenza tra il loro reddito mensile ed i 780 euro.

Naturalmente vengono previsti importi differenti in base alla composizione del nucleo familiare, perché per moglie e figli a carico del beneficiario ci sarebbero importi aggiuntivi nell’ordine di 312 euro per il coniuge e 156 per ogni figlio.

La platea di beneficiari

La misura si rivolge a cittadini italiani e stranieri (residenti in Italia da almeno 10 anni) con soglia Isee riferita al nucleo familiare fino a 9.360 euro.

Inoltre non bisogna possedere immobili ad esclusione della casa di abitazione per un valore superiore a 30.000 euro. Per quanto riguarda le dotazioni in banca o presso le Poste, patrimonio mobiliare disponibile entro 6.000 euro per i single, con il limite che sale di 2.000 euro per ogni componente aggiuntivo della famiglia ed entro un massimo di 10.000 euro.

Per coloro che hanno la casa di abitazione del nucleo familiare in proprietà, il sussidio viene tagliato di 280 euro come affitto imputato. Nessun componente il nucleo familiare deve avere autovetture nuove immatricolate nei 6 mesi precedenti la domanda o di cilindrata superiore a 1.600 cc per le auto o 250 cc per le moto, in questo caso immatricolati nei due anni precedenti la domanda. Non verrà erogato il reddito di cittadinanza a famiglie in cui uno o più dei componenti, nei 12 mesi precedenti l’istanza, abbiano lasciato spontaneamente il lavoro per dimissioni (tranne che dimissioni per giusta causa alla stregua del meccanismo Naspi).

Obblighi del lavoratore

Le richieste del reddito di cittadinanza saranno da presentare ai Caf o alle Poste.

Tutti i membri del nucleo familiare del richiedente dovranno firmare l’adesione al percorso personalizzato di reinserimento lavorativo e sociale, quindi patto di lavoro e patto sociale. Per quanto concerne il patto di lavoro, bisogna dichiararsi immediatamente disponibili ad accettare una delle 3 Offerte di lavoro che verranno proposte. Il meccanismo contro i furbetti prevede che, decorso un anno dalla data di ingresso nel meccanismo, andrà accettata la prima proposta di lavoro pervenuta. Per quanto concerne il patto sociale, bisogna dichiararsi disponibili ad accettare le proposte di svolgimento di attività al servizio della comunità, a frequentare corsi di riqualificazione professionale e di completamento degli studi, tutti progetti che saranno sviluppati dai servizi sociali comunali.