L’agenzia di stampa Ansa è riuscita a prendere visione della nuova bozza del decreto che contiene le disposizioni di legge relative alla disciplina dell’introduzione del reddito di cittadinanza e della riforma delle pensioni, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta quota 100. Secondo l’Ansa il documento sarebbe composto da 27 articoli. Entrambe le riforme, come promesso più volte dal governo formato da M5S e Lega, partiranno ad aprile ma, rispetto ad una precedente bozza circolata sui giornali qualche giorno fa, sarebbe stata modificata la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza.

Per quanto riguarda gli stranieri, infatti, ne avranno diritto solo quelli residenti regolarmente in Italia da almeno 10 anni.

Le indiscrezioni sul reddito di cittadinanza: tempi più lunghi per gli stranieri residenti in Italia

Anche se, come appena detto, quella che sta circolando sui media in queste ore è solo una bozza del decreto legge su reddito di cittadinanza (e quota 100), ormai cominciano a delinearsi i contorni di questa misura di equità sociale, divenuta cavallo di battaglia del M5S. Per prima cosa, come aveva già prospettato il leader pentastellato Luigi Di Maio alcuni giorni fa, il numero di anni necessari per uno straniero residente nel nostro Paese per ottenere il reddito raddoppia dagli ipotizzati 5 ai 10 scritti nero su bianco sulla nuova versione del decreto.

Inoltre, non sarà sufficiente possedere solo un permesso di lungo soggiorno, ma bisognerà dimostrare di aver risieduto in via continuativa in Italia. Anche i cittadini comunitari, infine, potranno avanzare la richiesta. “L’obiettivo - aveva promesso Di Maio - è darlo agli italiani e ai lungo soggiornanti che abbiano dato un grande contributo al nostro Paese”.

E così sarà.

Fino a 6 anni di galera per i furbi

Per quanto riguarda gli altri aspetti specifici del reddito di cittadinanza, nella bozza si legge che sarebbe lievitato da 1 anno a 18 mesi il tempo concesso ad un beneficiario per accettare la terza offerta di lavoro, quella senza limiti territoriali. Durante i primi 6 mesi di reddito, invece, il posto lavoro non deve essere distante più di 100 km dalla propria residenza (250 km oltre il sesto mese).

In caso di rifiuto si perderebbe automaticamente il diritto al reddito di cittadinanza. Altro aspetto importante è la condanna da 1 a 6 anni per chiunque fornisca dati o dichiarazioni fiscali false. La platea dei beneficiari, infine, sarà composta da 1.437.000 famiglie (di cui 387mila formate da una sola persona) e la spesa complessiva annua sarà di 8,5 miliardi di euro.