Quando si parla di Pensioni difficile non si tiri in ballo Cesare Damiano, ex sindacalista, ex ministro ed ex presidente della commissione Lavoro della Camera. A lui è addebitabile una delle più famose proposte di riforma del sistema successive alla legge Fornero, quella del DL 857. Commentando i dati dell’Inps e del quotidiano il Sole 24 Ore, che fino a ieri davano per presentate già 22mila domande di quota 100, Cesare Damiano si è detto assolutamente favorevole alla nuova misura varata dal governo Conte. Anche dal PD quindi apertura su uno strumento contestato e criticato, ma che adesso sembra riscontrare successo non solo nei cittadini che corrono a presentare domanda, ma anche da parte dei gruppi politici.

Allargare le platee dei beneficiari

Una misura che va nella direzione di creare vantaggio per i lavoratori che vogliono andare in pensione e per le aziende che vogliono dare vita al ricambio generazionale. Stando alle stime iniziali, già peraltro confermate dai numeri delle prime richieste di adesione da parte dei lavoratori, sono nel 2019 potrebbero andare in pensione poco meno di 500mila lavoratori. Secondo Damiano la misura potrebbe rivelarsi davvero un intervento perfetto per avviare il processo di turnover che porterà le aziende a ringiovanire l’organico dipendenti, i lavoratori più anziani a lasciare prima il lavoro e i giovani a inserirsi più facilmente e velocemente nel mondo lavorativo.

Cosa fare per migliorare quota 100

Una appunto da più parti mosso alla quota 100 è sicuramente la riduzione della platea derivante dal pesante vincolo dei 38 anni di contributi minimi imposto. Un vincolo che ad oggi lascia fuori dalla misura lavoratori che hanno avuto la sfortuna di avere carriere discontinue, con le donne in prima fila, perché spesso sono chiamate a sacrificare carriera e lavoro per le esigenze della famiglia e dei figli.

Damiano pertanto auspica che, nel passaggio al Senato per la conversione il legge, il decreto venga modificato con emendamenti atti ad allargare la platea degli aventi diritto alla misura. Interventi in estensione che secondo Damiano dovrebbero riguardare anche l’Ape sociale, misura anche essa inserita nel decreto del governo Conte e confermata per un altro anno.

Anche in questo caso, ritocchi che dovrebbero garantire una maggiore area di applicazione della misura stessa, allargando per esempio anche agli stagionali la qualifica di lavoro gravoso utile proprio a rientrare nell'Ape sociale.